Cavese, Casertana e Vibonese, senza contare la gara che verrà vinta 3-0 a tavolino per via dell’esclusione del Matera. Roberto Cevoli, tornato sulla panchina della Reggina a due mesi di distanza, avrà a disposizione 270 minuti per centrare i playoff ed evitare quello che andrebbe considerato un fallimento. Andando a ripercorrere gli ultimi 35 anni del calcio nostrano, è la settioma volta che un allenatore torna sulla panchina amaranto nella stessa stagione, dopo essere stato esonerato precedentemente.
L’UNICO RITORNO “FELICE”-Il dietrofront ha funzionato solo nella stagione 91/921, in serie C: Gabriele Geretto, considerato inizialmente una soluzione “ad interim” dopo l’esonero di Cerantola, si riprese la panchina amaranto quando alla fine del torneo mancavano solamente 6 giornate, a seguito delle dimissioni per motivi personali di Giancarlo Ansaloni. Grazie ad un’ottimo finale di stagione (tre vittorie ed un pareggio), Geretto riuscì ad evitare una doppia retrocessione dalla B alla C2, che avrebbe probabilmente portato al fallimento del club.
LE RETROCESSIONI-Niente da fare invece, in tutte le altre circostanze. La Reggina di Claudio Tobia, tornato in sella dopo essere stato inizialmente sostituito da Nicola Chiricallo, finì col retrocedere in C2 al termine del campionato 84/85, seppur a causa della classifica avulsa. Retrocessione dalla B alla C1 invece, per Aldo Cerantola. Esonerato alla 15esima giornata dopo il ko di Barletta, l’ex Licata fu richiamato da Pino Benedetto a 9 giornate dal termine, al posto di Ciccio Graziani: disco rosso, la compagine dello Stretto retrocedette a due giornate dal termine.
Tentativo vano, anche quello fatto in serie A da Lillo Foti nel 2008/2009. Sostituito da Pillon dopo la sconfitta casalinga con la Samp (16^ giornata), Nevio Orlandi tornò in panchina dopo sole quattro partite. Nel destino di Orlandi, ancora la Samp: la sconfitta al Ferraris fu decisiva ai fini del ritorno in B dopo otto campionati di seguito in massima serie, anche se la retrocessione si concretizzò due settimane più tardi, dopo lo stop dell’Olimpico contro la Lazio.
Altro ritorno finito male, nel 2013, quello di Gianluca Atzori, che due anni prima aveva portato la Reggina ad un passo dal ritorno in A. Esonerato dopo 10 partite, dopo il 3-0 subito a Modena, e rimpiazzato da Castori, il tecnico di Collepardo ritornò sei giornate dopo. L’Atzori “bis” durò solo cinque giornate, prima che Lillo Foti optasse per il terzo ribaltone ed affidasse la Reggina al duo Gagliardi /Zanin. Qualche risultato incoraggiante all’inizio, poi una rovinosa retrocessione con abbondante anticipo, proprio nell’anno del centenario…
PLAYOFF MANCATI-La stagione 2011/2012 non si concluse con la retrocessione, ma con il mancato raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale, ovvero i playoff. In serie B, Roberto Breda fu allontanato al termine dell’ultimo atto del girone d’andata, con la squadra che si trovava in linea con il traguardo (sesto posto), dopo il pari a reti bianche di Vicenza. L’esperienza di Gregucci, subentrato al trainer trevigiano, durò fino al 14 aprile, giorno di Reggina-Crotone: il pareggio con i rossoblù portò al ritorno di Breda, ma gli amaranto restarono abbondantemente fuori dalla griglia playoff.
Sei ritorni in sella, uno solo andato a buon fine. A Roberto Cevoli, l’augurio che il numero aumenti alla fine di questa stagione regolare.
f.i.
Commenti