“Motivi disciplinari”. Così il Messina, nella giornata di ieri, ha motivato l’inaspettato esonero di Oberdan Biagioni, che da ieri non è più il tecnico dei giallorossi nonostante sia riuscito a portare gli stessi in finale di Coppa Italia di serie D.
L’ex fantasista, ha fornito la propria versione dei fatti. “Ci sono state delle divergenze- si legge su messinasportiva-Non eravamo d’accordo su alcuni aspetti e siamo arrivati a discuterne animatamente. Ognuno ha espresso la sua opinione, io ho detto con franchezza quello che pensavo. Eravamo entrambi alterati”.
La motivazione dell’esonero, non trova per nulla d’accordo Biagioni “Motivi disciplinari? Mi sembra allucinante. Non ho ancora ricevuto il fax e quindi non ho letto nel dettaglio. Ribadisco che è stato soltanto uno scambio verbale, di natura prettamente tecnico-organizzativa, sulle difficoltà che vivevamo ogni giorno. Sabato non ci siamo allenati e l’acqua calda è mancata tante volte in questi mesi. Non ho quasi mai potuto svolgere doppie sedute perché il Marullo era disponibile soltanto la mattina. Spesso il martedì facevamo palestra perché poi non era aperta il giorno dopo…”.
Nonostante il rammarico, il classe ’69 augura il meglio alla compagine messinese. “Dispiace perché mancava soltanto un mese. Sono riservato ma porterò dentro di me il ricordo di una grande piazza, con una grande tifoseria, che ha fame di calcio, che non riesce a trovare sfogo. Qualcuno sarà dispiaciuto, altri meno. A questo punto devono concentrarsi sul finale di campionato e sulla Coppa Italia. Da oggi sarò un grandissimo tifoso del Messina, che mi resta nel cuore. Ringrazio i tifosi, anche chi mi ha contestato: accade sempre in questo lavoro così particolare”.
Attualmente, il Messina si trova di poco fuori dalla zona playout: a guidare l’undici peloritano in questi ultimi quattro turni sarà Pietro Infantino, esonerato dallo stesso club di Pietro Sciotto lo scorso ottobre.
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