Il 29 marzo del ’97, un suo gol decise un Reggina-Cosenza da brividi. Insieme a Davide Dionigi, abbiamo rivissuto quella giornata speciale, per poi arrivare ai giorni nostri. L’effetto Gallo, il nuovo sogno amaranto, la gara di domenica allo Scopigno: il tutto, passando per un interessante retroscena.
Ventidue anni fa, come oggi, un tuo calcio di rigore decideva Reggina-Cosenza…
Ricordo quel giorno come se fosse ieri, così come del resto ricordo ogni singolo giorno passato in maglia amaranto. Il Comunale pieno, il boato della gente quando la palla gonfia la rete, il lungo abbraccio con Criniti sotto la Curva Nord. Alla fine di quel campionato mancavano ancora tante giornate, ma sapevamo che vincendo quel derby, la salvezza non ci sarebbe più sfuggita. Una stagione partita malissimo, ma con l’avvento di mister Guerini scalammo posizioni su posizioni, fino ad arrivare nella parte sinistra della classifica. Andò benissimo anche sul piano personale, visto che diventai capocannoniere del torneo con 24 gol…
Subito dopo quel gol decisivo, esultasti un po’ polemicamente verso la panchina del Cosenza, facendo l’aeroplanino vicino Scoglio. Una situazione che poi tu ed il professore avete chiarito, come tu stesso ami ricordare…
Esatto. Quella fu una ragazzata, non c’era nessuna volontà di offendere. Ero un po’ arrabbiato col mister, perché sotto la sua gestione, ai tempi del Torino, non giocavo mai. A 23 anni è normale che il modo di ragionare sia diverso rispetto a quando maturi e diventi uomo. Come ho già detto, le nostre carriere si sono unite di nuovo a Napoli, e parlando di quell’episodio ci siamo abbracciati dopo pochi minuti.
Avvolgiamo nuovamente il nastro. La gente di Reggio sta tornando a riempire lo stadio, l’entusiasmo sta tornando quello dei tempi…
Il popolo amaranto se lo merita, dopo anni ed anni di fallimenti e delusioni è giusto che torni a sognare ed a gioire. Per me questa è un’emozione doppia, perché mi sento tifoso della Reggina. Complimenti a Luca Gallo, che in pochissimo tempo non solo ha investito tanti soldi, ma è stato bravo anche a toccare le corde del cuore e della passione di tutti i tifosi reggini.
Domenica avresti potuto essere un ex di Rieti-Reggina, visto che sei stato vicino alla panchina dei laziali.
Ci sono stati colloqui quando c’era la vecchia dirigenza, ero interessato dal loro voler fare calcio con i giovani. Ma se devo dirla tutta, oltre a poter essere un ex, domenica avrei potuto anche sedere sulla panchina amaranto. In un momento del campionato sono stato contattato da Taibi, e ci siamo confrontati a lungo: sapevo che il club fosse in difficoltà , ma alla Reggina non si dice mai di no. Poi Cevoli è riuscito a salvare la sua panchina, almeno per quel periodo, e così quella con Max è rimasta solo una bella chiacchierata…
A proposito di panchina amaranto che era in bilico, Capuano ha detto di essere stato contattato alla vigilia di Casertana-Reggina. E tu?
Un po’ prima, ma non pensare che ti dica quale era la partita, perché non lo farò (sorride, ndr).
La Reggina andrà ai playoff?
Credo proprio di si. Sono sincero, se fino a dicembre raggiungere anche il decimo posto sarebbe stato un grande risultato, adesso rimanere fuori dai playoff sarebbe un fallimento, considerando l’avvento della nuova proprietà e la strepitosa campagna acquisti portata avanti a gennaio. Stimo molto sia Taibi che Drago, il quale ha in mano una delle rose più forti di tutta la C. La Reggina non solo può andare ai playoff, ma può anche vincerli: la vedo favorita, insieme al Monza, al Catanzaro ed al Catania, altre autentiche corazzate.
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