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Rieti, Capuano a RNP: “Reggina faraonica, ma i miei ragazzi daranno come sempre l’anima…”

Rieti, Capuano a RNP: “Reggina faraonica, ma i miei ragazzi daranno come sempre l’anima…”
Reggina
28/03/2019 00:36 | A cura di Ferdinando Ielasi
Verso Rieti-Reggina, il tecnico dei laziali: "Stiamo giocando un calcio importante, noi i giovani li facciamo giocare sul serio, mentre da altre parti sento parlare di valorizzazione dei giovani, forse con riferimento alle figurine...".

Trentanni (di carriera) e non sentirli. Quando si parla di calcio, in ogni parola di Eziolino Capuano emerge la passione di chi ama il proprio mestiere. Mai banale, mai scontato. L’allenatore “del popolo”, come lui stesso ama definirsi, presenta la sfida di domenica ai microfoni di ReggioNelPallone.it.

Lunedì scorso si pensava ad una vittoria scontata della Juve Stabia, vista l’enorme differenza di motivazioni tra i gialloblù ed il suo Rieti. Ed invece avete stupito tutti, scrivendo una pagina di credibilità per una serie C che di credibilità ne ha davvero bisogno…

Sono contento che abbia colto questo messaggio. Sono un ex della Juve Stabia, mi hanno accolto in maniera eccezionale mettendomi anche la sciarpa al collo. Porto nel cuore la gente di Castellammare e gli auguro la serie B, ma in campo bisogna essere professionisti seri e credibili, in un calcio dove ci sono fin troppi faccendieri. I ragazzi sono stati straordinari, abbiamo giocato una grande partita e raccolto al 93′ un pareggio meritato. La mia storia è questa, da quando alleno le mie squadre hanno sempre giocato fino in fondo con tutti, e così sarà sempre. A Pozzuoli avevo centrato i playoff, non mi è stato permesso di farli perché all’ultima giornata non ho voluto far passare il Tricase: lo scriva, cortesemente…

Un Rieti che gode di ottima salute, come dimostra la vittoria sul Catanzaro ed il pari sul campo della capolista.

Abbiamo battuto anche la Viterbese, altra grande squadra. L’ho detto a più riprese, se ci salviamo abbiamo fatto un vero miracolo, in un campionato dove il Matera viene escluso e perde a tavolino da gennaio, mentre sono stati lasciati intatti i risultati che ha fatto all’andata. Stiamo giocando un calcio importante, con un gruppo composto da giovani: eh si, perché noi i giovani li facciamo giocare sul serio, mentre da altre parti sento parlare di valorizzazione dei giovani, forse con riferimento alle figurine…

Sul cammino verso la salvezza, pare ci sia un ostacolo penalizzazione…

Si, siamo stati deferiti e subiremo un’altra penalizzazione, a causa di alcune scelleratezze compiute dalla passata gestione. Ma resto fiducioso sul fatto che alla fine centreremo il nostro obiettivo.

Che idea si è fatto della Reggina?

Una squadra faraonica, piena di individualità di categoria superiore. Il Presidente Gallo sta facendo grandi cose, anche se non lo conosco personalmente. Conosco invece lo staff. Taibi, Drago e Mercurio sono tutti ottimi professionisti, che possono dare davvero tantissimo alla causa amaranto. Grande rispetto per la Reggina e per una piazza come Reggio, ma domenica i miei ragazzi daranno l’anima, lottando come sempre su ogni pallone, e sono convinto che faremo un’altra grande partita.

Nella sua lunghissima carriera, ha allenato anche in serie A, in Belgio, dimettendosi a causa di un tentativo di scavalcarla nelle scelte tecniche. Il vero rimpianto tuttavia, forse si chiama Salernitana…

In Belgio avevo firmato un contratto veramente importante, ma un giorno mi dissero che doveva giocare un calciatore piuttosto che un altro. Mi dimisi immediatamente, perché la dignità ed il rispetto verso sé stessi e verso la meravigliosa professione che svolgo, valgono molto più dei contratti, anche se si tratta di rinunciare a tantissimi soldi. Si, il rimpianto si chiama Salernitana: l’ha allenata chiunque, mentre a me, che sono di Salerno ed amo la maglia granata, non è stata data questa possibilità. Fino a sei-sette anni fa l’ho vissuta male questa cosa, ma piano piano me ne sono fatto una ragione.

Tornando al Rieti dei giovani, Tommasone due anni fa è stato in riva allo Stretto, trovando pochissimo spazio. Che giudizio ci può dare sul calciatore?

E’ un ragazzo che io definisco “di strappo”, ha qualità ed a me piace molto. A Castellammare ha fatto l’assist per il pareggio, a Cava ha segnato un bellissimo gol, e con il Catanzaro l’ho schierato titolare: ripeto, le chiacchiere stanno a zero, io i giovani li valorizzo con i fatti.

Sappiamo che un suo pallino gioca nella Reggina, e si chiama Nicola Bellomo…

A San Benedetto ho allenato sia lui che Diego Conso. Due giocatori importantissimi, ma nel caso di Nicola posso dire che con questa categoria non c’entra assolutamente nulla. Un giocatore di una qualità assoluta ed un uomo eccezionale, averlo in serie C è come avere Cristiano Ronaldo in serie A: scriva anche questo, per favore.

A proposito, cosa è successo l’anno scorso a San Benedetto?

E’ successo che ho preso una squadra decima e l’ho portata al secondo posto, ma probabilmente rubavo la scena al Presidente, e così mi hanno esonerato, anche questa volta prima dei playoff. Con tutto il rispetto per il Cosenza, se fossi rimasto io in B ci andava la Sambendettese.

Viene da chiedersi come è possibile che un allenatore che arriva secondo lo scorso anno, e con trentanni di carriera alle spalle, deve aspettare gennaio per tornare in sella, e per di più con una squadra che punta alla salvezza…

Magari pago il mio modo di essere, di cui vado comunque fiero ed orgoglioso. Credo che nessuno possa dire di allenare da trentanni, senza essere stato fermo nemmeno una stagione. Comunque sia, prima di accettare l’offerta del Rieti ero molto vicino ad un ritorno sulla panchina della Casertana. Prima ancora, cosa che forse lei non sa, sono stato vicino anche alla Reggina: in quel periodo  Cevoli era già a rischio, ma poi la situazione non si concretizzò. In ogni caso, adesso alleno il Rieti, ed il Rieti in questo momento per me rappresenta la migliore squadra possibile: condurre questa piazza alla salvezza, lo ripeto, sarebbe un miracolo sportivo…

Chi lo vince il girone C?

Penso che la Juve Stabia abbia ancora qualcosa in più del Trapani, ed alla fine arriverà al primo posto.

E la Reggina? Può ripetere ciò che ha fatto il Cosenza l’anno scorso?

Come dicevo, è una squadra dalla qualità illimitata. Deve recuperare punti nelle poche giornate che restano, ma se arriva ai playoff le potenzialità per vincerli ci sono tutte.

 

 

 

Ferdinando Ielasi
Giornalista pubblicista, Direttore Responsabile di Rnp. Già collaboratore di Calabria Ora, da settembre 2014 conduce Tutti figli di Pianca su Radio Touring 104.

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