Da decisivo ed essenziale ad incerto e marginale è un attimo. Anzi, il tempo di un cambio tecnico e gestionale. Stiamo parlando di Salvatore Sandomenico, capocannoniere della Reggina con 7 gol, che come il resto della squadra non sta di certo regalando prestazioni degne di nota. Spento, asfittico e inefficace l’attaccante campano, divenuto quasi innocuo dopo essere stato l’arma letale della Reggina nella prima metà di stagione, nella quale ha letteralmente trascinato gli amaranto nelle zone di prestigio della classifica. Ad oggi, il “folletto” campano sta attraversando un periodo di stallo, tra gol perduti e scarsa continuità di gioco. Infatti, il gol manca dal 23 Dicembre (doppietta alla Vibonese) ed i minuti giocati, dall’avvento di Drago, sono duecento in sei partite, nelle quali Sandomenico ha quasi sempre deluso.
L’assist vincente per Baclet in quel di Monopoli, di fatto, resta l’ultimo acuto concreto del 29enne ex Juve Stabia, il quale potrebbe essere utile alla causa amaranto nel 3-5-2 di Drago, modulo con cui, con l’ex Cevoli, aveva fatto molto bene agendo da esterno sinistro nel centrocampo a cinque. Ad oggi, però, con il suddetto modulo, per lui non sembra esserci molto spazio visto che il tecnico crotonese sembra preferire Strambelli (anch’egli non al meglio nelle ultime uscite).
Anche in virtù dell’arrivo dei nuovi, la continuità e le prestazioni di Sandomenico stanno via via scemando partita dopo partita, con la Reggina che, forse senza accorgersene, sta perdendo colui che nel girone d’andata si era rivelato un asso nella manica ed una spina nel fianco delle difesa avversarie.
Che possa tornare agli albori di qualche mese fa e, magari, essere l’arma in più per il rush finale della stagione? In attesa del “vero” Sandomenico.
Antonio Calafiore
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