La Reggina, in quel di Castellammare ha (sulla carta) schierato un 4-3-3.
Le indicazioni ufficiali di mister Massimo Drago prevedevano una linea a quattro composta da Kirwan, Gasparetto, Solini e Procopio; un centrocampo a tre con De Falco mediano affiancato da Franchini e Bellomo per terminare con il tridente offensivo composto da Strambelli e Doumbia a supporto di Baclet.
Agli attenti osservatori non sarà sfuggito però che del 4-3-3, in corso d’opera, ne è rimasta solo l’immaginazione: sia in fase di possesso, che in quella di non possesso si è passati al 4-2-3-1 per gran parte della prima frazione con De Falco e Franchini stabilmente mediani, a ridosso di 3 trequartisti quali Strambelli, Doumbia e Bellomo, con quest’ultimo in mezzo: pronto a spaziare alle spalle di Baclet.
Con il passare dei minuti, e l’avvento della ripresa, il modulo in campo è nuovamente mutato: dal 4-2-3-1 si è passati al 4-4-1-1 con De Falco e Franchini (poi sostituito da Salandria) sempre in mezzo al campo, con ai lati Strambelli e Doumbia (poi sostituito da Tulissi), nettamente dietro rispetto a Bellomo e Baclet che agivano in verticale: uno dietro l’altro.
Effetto sorpresa? Cambiamenti in corso d’opera? Semplici casualità ? La Reggina di Drago, prova a prendere forma…
Roberto Foti
Commenti