“La prestazione deve rappresentare il nostro filo conduttore”. Come un ritornello. Come un deja-vu. Da Gaetano Auteri a Massimo Drago. A fare da cornice la sala stampa dello stadio Oreste Granillo. Perchè l’essenza del calcio è il “gol”. La gara con il Catanzaro ha sancito la fine dell’era Cevoli. Un cammino senza dubbio importante, costernato da vittorie e qualche passaggio a vuoto. All’appello, spesso e volentieri, mancava però proprio la prestazione. Perchè quando la rosa ti mette di fronte a dieci elementi dalle indubbie qualità offensive, a cambiare deve essere la filosofia di gioco.
Alla società non è certo andato giù lo scivolone interno di fronte ai (quasi) dodici mila tifosi presenti allo stadio. Un segnale forte. Inequivocabile. Si gioca per vincere. Si vince giocando un calcio propositivo. Nell’ultima settimana e mezzo, però, mister Drago è andato incontro ad oggettive difficoltà . Il tempo, lo ribadiamo, non ha certo giocato dalla sua parte. Ed il 4-3-3 non sembra essere l’abito più adatto per questa Reggina.
BELLOMO “MINA VAGANTE”
Le straordinarie qualità tecniche di Nicola non sono mai definitivamente emerse. Di certo anche il funambolo barese ha le sue responsabilità . Interpretare il ruolo di mezz’ala nel 4-3-3 amaranto sembra, tuttavia, non essere la scelta più azzeccata. Bellomo può e deve fare di più, rispetto alle ultime tre uscite. Affinché ciò accada, bisogna metterlo nelle condizioni migliori per rendere. Che sia da trequartista?
FATTORE DOUMBIA
E’ uno dei colpi della sessione invernale di mercato. Uno di quegli uomini che, per caratteristiche fisiche ed atletiche, può spaccare in due una partita. Eppure le migliori cose le ha fatte vedere contro la Viterbese, all’esordio dal 1′. Al centro dell’attacco. E se il suo posto fosse accanto a Baclet?
CENTROCAMPO DI “SOSTANZA”Â
Quando avanti hai così tanto talento, il giusto equilibrio devi trovarlo anche e soprattutto a centrocampo. Perchè se davanti la giocata prima o poi arriva, la zona mediana diventa campo di battaglia dove recuperare palloni e rifornire il reparto avanzato. La scelta più logica, in questo momento della stagione, sembrerebbe una linea a tre, con un regista basso a calamitare ogni pallone giocabile e due mezz’ali abili in “interdizione”.
BACLET NEL “DESERTO”Â
Quello che è balzato agli occhi recentemente è l’isolamento di un uomo potenzialmente “decisivo” per questa Reggina. Allan Baclet sembra predicare nel deserto. Ed a mancare sono i rifornimenti. L’esperimento “fallito” di un sistema a tre punte potrebbe indicare la strada giusta al tecnico. Un 4-2-3-1 con Bellomo più vicino alla porta o, in alternativa, un 4-3-1-2.
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