Nel corso della lunghissima conferenza stampa della quale il presidente Luca Gallo si è reso protagonista sono stati toccati svariati temi. Tra questi anche la dimensione più consona al nome Reggina. E per il primo (anzi, ultimo per suo dire) tifoso amaranto non ci sono dubbi:
“Volete la risposta dello 0-0? Se la volete, vi annuncio che io sono venuto qui per stare in C dieci anni perchè mi piace la terza serie. Se poi volete sapere quello che io vorrei fare e sogno di fare per me, per il club, per la gente, per i tifosi e per una città come questa io ve lo dico. Sogno di andare ai play-off in questa stagione. Guardate un po’, sogno di vincerli. Se mi parlate di programmazione, io rispondo va bene. Programmiamo. Stiamo qui quattro, cinque anni a programmare. Secondo me quello che si rifugia dietro questa parola non ha i testicoli per dire quello che vuole fare subito. Perchè ha paura di essere poi spennacchiato. Io non ho questo timore. Mi espongo. Ho trovato qui a Reggio un’atmosfera di depressione profonda. La Reggina, come squadra, assente nella città . Vengo da Roma e la squadra giallorossa la senti in ogni angolo. Passeggiando per le vie di Reggio ho toccato con mano una depressione totale. E pensavo a come tirare su questi ragazzi, buttati giù da anni di problemi. Se per far ritrovare l’entusiasmo devo espormi e raccontare i miei sogni, lo faccio. Qui, in quella che voglio sia casa mia. Se volessi programmare, non caccerei un euro dal portafoglio, aspettando giugno. Ed invece metto mano” .
Ed ancora: “Compri dei calciatori. Vengono tutti nel tuo ufficio e dicono di essere tutti in piena forma, che vogliono spaccare il mondo e che forti come loro non c’è nessuno. Li acquisti. Poi magari in campo non ne azzeccano uno. L’unica cosa che posso fare è dare all’allenatore quei calciatori che il direttore sportivo mi indica essere i più adatti. Il mio obiettivo è di entrare nei play-off e giocarmela subito. Se poi non ci riuscirò, dirò che fa parte della programmazione (ride, ndr). I play-off e la promozione in B è il 30% del mio progetto sportivo. Una città come Reggio ed una squadra come la Reggina è una vergogna, un insulto, che sia in Lega Pro. La squadra, la città , i tifosi devono prendere la Lega Pro come un insulto. Questi colori non possono stare in Lega Pro. Penso questo”.Â
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