Archiviata la facile vittoria contro la Berretti del Matera, la Reggina fa registrare il quinto successo in sei partite: ai ragazzini biancazzurri va comunque fatto un plauso, mentre tutto il contrario vale per il sistema calcistico italiano, che ha portato allo svolgimento di questa assurdità . Per gli amaranto adesso, è il momento di pensare alla sfida contro il lanciatissimo Trapani: al “Granillo” arriva la vice-capolista, reduce da tre vittorie consecutive e fresca del successo in rimonta sul Catanzaro.
Sarà un compito arduo per i ragazzi di Cevoli, i quali, tuttavia, possono far leva su un fattore non di poco conto. La differenza sostanziale, infatti, sta nell’avversario affrontato dalle due compagini nel giorno di Santo Stefano, e dunque dalla condizione psico-fisica dei calciatori che scenderanno in campo domenica.
Aver affrontato la formazione “Berretti” del Matera, è stato sicuramente un vantaggio per Cevoli, il quale ha avuto la fortuna di usufruire di un turnover quasi totale (visto che ha cambiato 9 undicesimi dell’undici titolare, rispetto alla sfida contro la Vibonese), concedendo solo una manciata di minuti alle prime linee, che molto probabilmente scenderanno in campo dal 1′ contro il Trapani.
Dall’altra parte, vi è una compagine siciliana reduce da una partita, quella col Catanzaro, che portato ad un enorme dispendio. I granata, infatti, hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per ottenere i tre punti, visto che fino a tre quarti di gara i tre punti stavano andando ai giallorossi di Auteri. Gara intensa dunque, quella giocata dalla squadra di mister Italiano, il quale, al contrario di Cevoli, non ha avuto la possibilità di far riposare qualche pezzo pregiato e riservare energie in vista dell’ultima dell’anno solare.
Almeno sulla carta dunque, la Reggina ha un punto in più a suo favore: l’occasione può essere propizia, un colpaccio contro un avversario così quotato darebbe ancor più entusiasmo ad una città che ha improvvisamente ricominciato a sognare.
Antonio Calafiore
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