Per spiegare le prestazioni diametralmente opposte della retroguardia amaranto nel giro di tre giorni bisogna fare una doverosa considerazione. A Lentini, contro una squadra tutt’altro che in salute ed orfana di una vera identità di gioco, la Reggina ha rischiato praticamente zero. Evidenti i demeriti degli avversari. La condizione atletica degli uomini di Cevoli è però in crescendo e ne giova anche e soprattutto la fase difensiva.
A difesa schierata viene tutto più semplice. Non lo diciamo noi. Lo dice il calcio. I numeri. La Sicula Leonzio era costretta a fare la partita. Per la qualità in rosa e lo score delle quattro partite precedenti. E la coppia Conson-Solini non è mai andata in affanno. Così come è successo con la Cavese nella prima parte di gara. Fella, Manetta ed un cross insidioso dalla sinistra. Sono tre le palle-gol costruite dagli ospiti in 45 minuti. Nitide, è vero. Confente, però, si è superato.
Dopo la rete, molto casuale, del vantaggio firmato Sciamanna, per gli amaranto è diventato tutto più complicato. Il tempo passa. Il tempo impone di prendere in mano il pallino del gioco. Ed ecco che la difesa, doverosamente alta, è in apnea. Quando c’è da correre all’indietro si fa un’enorme fatica. La fotografia è il raddoppio dell’attaccante romano.
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