Non è passato inosservato due anni e mezzo fa. Non lo sarà , con ogni probabilità , neanche domani. Perchè a fine partita tifosi e calciatori si stringono in un abbraccio simbolico. Nel nome di Catello Mari.
Facciamo un passo indietro. Torniamo alla stagione 2005/06. Mentre il Napoli festeggia il ritorno in Serie B, a Cave de’ Tirreni dieci mila tifosi esultano per la promozione in C1. Il Sassuolo è battuto 2-1. L’appuntamento è a piazza San Francesco alle ore 20. Un’attesa lunga ventuno anni. Il sogno è realtà .
Cori e torce fanno da cornice ad una vera e propria festa, che si protrae fino alle quattro del mattino. Catello Mari, 28enne difensore dei blufoncè, è tra gli ultimi a lasciare la città . Destinazione Castellamare di Stabia, dove ad aspettarlo c’è la famiglia. Catello, però, a casa non ci arriverà più. Il suo ultimo viaggio a bordo del Maggiolone è finito contro un guard rail.
A lui è stata intitolato il settore che ospita la frangia più rumorosa del Simonetta-Lamberti e per lui, al termine di ogni incontro, la curva continua a cantare. Il 28 agosto del 2018 l’attuale presidente della FIGC (prima della Lega Pro), Gabriele Gravina, ha accolto la richiesta avanzata dalla Cavese. Il numero 6, tanto caro a Catello Mari, è stato ritirato. Adesso è leggenda.
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