Il piano B. Qualora le manifestazioni di interesse pervenute al tavolo della P&P non dovessero sfociare in una trattativa vera e propria, o comunque non portare ad un cambio di proprietà , gli scenari intorno alla Reggina rimarrebbero quantomai avvolti in una nube di enorme difficoltà e ristrettezza.
Il rischio di un secondo fallimento nel giro di quattro anni, inutile ribadirlo, è tutt’altro che ipotetico. Ciò nonostante, al tavolo delle strategie si vaglierà anche un’idea per “traghettare la barca” fino a giugno, ovvero raggiungere quello che ormai, a dispetto delle velleità estive, è diventato l’obiettivo primario. In tale ottica, contributi della Lega ed incassi al botteghino potrebbero non bastare.
Ed allora, per riuscire nella mission, si potrebbe riallacciare un dialogo con alcuni soci di minoranza, i quali, lo ricordiamo, hanno a loro volta presentato una manifestazione d’interesse. In tal senso, qualche discorso sembra sia stato già intrapreso, con la possibilità di intervento anche da parte di alcune figure non facenti attualmente parte della dirigenza, le quali si impegnerebbero a versare nelle casse del club, sempre fino a giugno, denaro liquido per concludere la stagione.
Al momento, è bene precisarlo, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Ma se dalle idee si dovesse passare ai fatti, quasi certamente ci sarebbe un’ulteriore novità : il ruolo di Presidente della Reggina passerebbe da Mimmo a Giuseppe Praticò, attuale consigliere d’amministrazione.
f.i.
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