Ripartire dal secondo tempo. La Reggina ingarbuglia la Juve Stabia e, con merito, porta a casa un punto che, al netto delle palle-gol, sta forse addirittura stretto.Â
ZIBERT IN CABINA DI REGIA – La prova incolore di lunedì al cospetto della Virtus Francavilla impone alla Reggina di Cevoli un pronto riscatto. Non tanto nel risultato, perchè la Juve Stabia è un osso davvero duro, quanto nella prestazione. Un solo cambio rispetto all’undici partito titolare solo cinque giorni fa. Confermata in blocco la difesa, così come il tridente leggero. Urban Zibert torna in cabina di regia. A farne le spese Franchini, che si accomoda in panchina dopo due gare. Modulo speculare per la squadra di Fabio Caserta, che concede a Fabrizio Melara l’opportunità di sfidare i colori amaranto dal primo minuto.
CHE PASTICCIO! – Gara vivace e piacevole sin dalle primissime battute. Le migliori occasioni, però, sono tutte di marca ospite. Canotto al 4′ sterza in area di rigore, ma non riesce ad inquadrare lo specchio della porta. Cinque minuti più tardi Calò rischia di mettere a segno uno dei gol più belli sin qui ammirati nell’intera terza serie. Melara pesca il centrocampista stabiese con un preciso lob, il numero 5 si coordina e scaraventa un potente destro al volo che si infrange sulla traversa. Le Vespe sono letteralmente padrone del campo ed il gol sembra nell’aria. La Reggina, però, ci mette del suo. Carlini, tra le linee, al 20′ cerca Canotto, Kirwan salva tutto, ma Mastrippolito nel tentativo di rinviare colpisce la schiena di Conson. Confente è fuori dai pali, la sfera si infila nel sacco.
REAZIONE DI “TESTA” – Gli amaranto abbozzano una reazione, Ciccio Salandria suona la carica. Al 35′ Sandomenico dilapida una colossale palla-gol dopo l’erroraccio di Canotto. Il funambolo della Reggina, però, non riesce a sorprendere Branduani. Sulla situazione seguente, Solini impatta di testa ma spedisce a lato. E’ il preludio al gol. Lo stesso difensore di proprietà del Chievo salta più in alto di tutti e pareggia i conti.
RIPRESA DI PERSONALITA’ – Al rientro in campo tra le fila della Juve Stabia non c’è El Ouazni. Al suo posto Paponi. Tulissi, però, dopo solo un giro di lancette rischia il gollonzo. L’ala di proprietà dell’Atalanta spizzica la palla di testa all’altezza dei 20 metri, il rimbalzo è anomalo e per poco non beffa Branduani che, per non rischiare, si rifugia in angolo. Capovolgimento di fronte ed i gialloblù sfiorano il gol del sorpasso. Carlini si avventa su una palla sporca, calcia a botta sicura, trovando l’opposizione di Solini, prima che Conson liberi l’area. Veementi le proteste degli ospiti. E’ un buon momento per gli uomini di Cevoli, che spingono (e tanto) sulle fasce. Sandomenico si beve il diretto avversario, entra in area e da posizione defilatissima sfiora il palo alla destra di Branduani. C’è una deviazione, sarà corner. Conson prova ad emulare il compagno di reparto, ma l’estremo difensore campano si supera.
IL CORAGGIO NON PREMIA – Cevoli si gioca le carte Viola e Franchini, per dare maggiore slancio alla pressione che gli amaranto stanno proponendo. A fare loro posto sono Ungaro e Marino. Sandomenico ci ha preso gusto su calcio piazzato e, aiutato dalle forti raffiche di vento, cerca il jolly da oltre trenta metri. Palla fuori di un nulla. Nel valzer di cambi c’è spazio anche per l’ex Mezavilla. Ad un quarto d’ora dal termine è Tulissi, invece, a lasciare il campo, dopo un’entrata da “arancione” di Vicente. Da lì in poi accade poco o nulla. La Reggina cancella l’opaca prestazione di lunedì scorso con un secondo tempo davvero importante. Per la Juve Stabia si tratta del primo mezzo passo falso dopo un cammino netto in campionato.
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