Corsa contro il tempo. Nelle settimane che verranno, la Reggina si gioca presente e futuro, in uno scenario che vede la parola “normalità ” sempre più lontana dal vocabolario amaranto.
NAVE IN TEMPESTA-Così come evidenziato nell’ultimo editoriale di ReggioNelPallone (clicca qui), la situazione del club è scivolata ben oltre quel livello di difficoltà , che ti porta a dover fare bene con la forza delle idee ed a dispetto di risorse limitate. Il “silenzio assordante” in merito alle ultime vicissitudini, non fa che confermarlo. Ai nostri occhi, ad oggi mancano le condizioni minime per poter fare calcio, e senza novità sostanziali difficilmente si eviterebbe un nuovo incubo, identico a quello già vissuto nella tragica estate del 2015.
CAPITOLO FIDEIUSSIONE-Da qui a breve, la Reggina produrrà una nuova fideiussione, mettendo così a tacere ogni possibile discussione (leggasi “malcontento” di altre società ) inerente il diritto a partecipare al campionato in corso. Resta comunque aperta, un’altra partita non da poco, che si giocherà davanti al Tfn: la mancata presentazione di una nuova fideiussione, nei termini perentori richiesti dalla Figc, così come già detto potrebbe comportare una penalizzazione di 8 punti in classifica, un’ammenda di 350mila euro ed il blocco dei contributi da parte della Lega. Il club è sempre più convinto di riuscire a far valere le proprie ragioni in sede di ricorso, ma sarebbe quantomeno incauto non prendere in considerazione la possibilità che le cose non vadano per il verso giusto…
IL GRANILLO-A proposito di nefaste possibilità , è davvero altissima quella che Reggio Calabria debba vivere una vergogna-bis, dato che il Granillo in questo momento è ancora inagibile (e qui, lo ricordiamo, le responsabilità della Reggina sono vicine allo zero per cento). Purtroppo, da tre anni a questa parte, chi di dovere non ha ancora capito che il concetto di manutenzione non può fare rima con approssimazione. Eh già , perché se vale il concetto secondo il quale “tre indizi fanno una prova”, ricordiamo che, prima di dover subire l’onta del campo neutro in campionato, il popolo amaranto nelle due stagioni precedenti ha subito, in Coppa Italia, una inversione di campo (Paganese, 2016/2017) ed un rinvio (Catanzaro, 2017/2018). Senza dimenticare i mesi passati a vedere un terreno ridotto in condizioni pietose, o il pericolo, scongiurato all’ultimo giorno nel settembre 2016, di giocare il derby contro il Cosenza a porte chiuse. Al netto delle innegabili difficoltà economiche, su uno stadio bisogna intervenire il giorno dopo che finisce un campionato, e bisogna essere nelle condizioni di determinare da soli quali sono le criticità , senza dover aspettare giri di vite o nuove sollecitazioni.
DATA DA CERCHIARE IN ROSSO-Resta da decifrare quale potrebbe essere la sede del nuovo campo neutro che ospiterà Reggina-Siracusa, considerando che sabato 13 ottobre sia il Lorenzon di Rende che il Razza di Vibo saranno occupati dalle locali squadre, e martedì 16 la squadra di Cevoli è attesa dal Potenza per il turno infrasettimanale.Restando al 16 ottobre, in un quadro del genere la data in questione non è da mettere in risalto tanto per l’impegno sul campo (ormai, da queste parti, parlare solo di calcio è diventato un lusso…), quanto per la scadenza che impone di versare, con annessi contributi, gli stipendi ai tesserati relativi al bimestre luglio-agosto.
OGGI NUOVI SOCI, DOMANI…Evidentemente conscia del pericolo che sta correndo, la società ha avviato contatti su tre tavoli: uno è quello che porta all’imprenditore cosentino Alfredo Citrigno, gli altri due per il momento rimangono top secret (cliccca qui). Se le cose non cambiano, andare avanti diventerebbe impensabile. Così come è impensabile credere che ci siano soggetti economicamente facoltosi, e quindi disposti a dare una mano d’aiuto in un momento critico, salvo poi accontentarsi di un nome scritto nell’elenco dirigenziale. Chi ancora investe nel calcio, lo fa per avere pieni titoli, ed eventualmente anche sbocchi che riguardino il tessuto cittadino . L’idea di fare entrare “forze fresche” con una quota minoritaria, dunque, sarebbe solo iniziale, ma il reale intento, da una parte e dall’altra, mirerebbe a far si che i “subentranti” acquisiscano a giugno la maggioranza o la totalità delle quote.
IL MAGGIOR NEMICO…Di sicuro, il pochissimo tempo a disposizione non gioca a favore dei colori amaranto. Tutt’altro. Bisogna fare in fretta, consci che il minimo intoppo oggi, può determinare il tracollo domani. Investire oggi nella Reggina, significa amare le sfide e prendersi dei rischi in un momento che definire complicato è roba da ottimisti. Ma significa anche entrare in una piazza dalle potenzialità enormi, con parecchi calciatori di proprietà e partendo dal calcio professionistico (non è scritto da nessuna parte che ripartendo dai dilettanti si possa subito risalire, per maggiori info ricordarsi della stagione 2015/2016 o chiedere a chi ha investito tanto quest’anno nel girone I di serie D, salvo poi ritrovarsi come avversario il Bari…). Ancor più del tempo, il nemico sarebbe un nuovo fallimento: così come già detto, il secondo in tre-quattro anni rischierebbe di rappresentare un punto di non ritorno, nel quale sono incappate tante altre piazze storiche. Sarà un ottobre caldissimo in riva allo Stretto, con la speranza di uscirne con nuove pagine da scrivere anziché con le ossa rotte…
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