La gara disputata ieri al Provinciale di Trapani lascia una pesante eredità per il prosieguo di campionato: certe prestazioni non vanno più ripetute. Una squadra inconsistente, quasi inesistente – questo è vero – ma da qui a processare i ragazzi di Cevoli dopo appena 90 minuti ne passa.
Serve equilibrio, nei commenti come in campo. La Reggina, ostaggio dell’avversario dal primo all’ultimo istante, deve metabolizzare (ed in fretta) la pesante sconfitta rimediata all’esordio. In tal senso ci si appella all’esperienza ed il buon senso di mister Cevoli per rimettere in piedi i suoi ragazzi, lavorando sulle gambe (ieri in evidente ritardo sulle seconde palle) e soprattutto sulla testa.
E’ questa la vera Reggina? Ci sentiamo di azzardare un secco “no”. Certo, sarà il campo a dare le risposte, ma l’occasione per riscattarsi è dietro l’angolo. La rabbia, la delusione per non essere entrati mai in partita potranno essere subito trasformati in energia positiva già dal prossimo impegno di sabato contro il Bisceglie. Più che il risultato, a questa squadra si chiede di convincere sul piano del gioco. Non c’era traccia del tanto chiacchierato 4-3-3 propositivo disegnato da mister Cevoli. Dieci gli uomini costantemente dietro la linea della palla e la reazione che era lecito attendersi nella ripresa è stata disinnescata da un Trapani già con la testa al prossimo impegno.
Non vogliamo assurgere al ruolo di avvocato difensore, nè cercare alibi per un’interpretazione della gara men meno che insufficiente: le assenze erano di quelle importanti, ma la rosa è talmente profonda ed equilibrata che non si può trovare una giustificazione a quanto visto ieri in campo. Meglio tornare con i piedi per terra, fare tesoro degli errori commessi e focalizzare l’attenzione sul prossimo, delicato, match…
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