La passione: primo motore (immobile). Come Dio nel mondo aristotelico è causa prima del divenire dell’Universo, la componente emotiva sta alla base dello sport più amato e seguito al mondo. E se mai non fosse chiara l’equazione descrittavi, provate a chiedere a quei 200 ragazzi che in un caldo pomeriggio di settembre sono tornate sui gradoni del Granillo, dove quel profumo è così familiare che definirlo “casa” sembrerebbe banale.
Cori e striscioni per ricongiungersi con la squadra in un abbraccio simbolico, come a dire: “Non abbiate paura, ci siamo noi con voi“. Perchè paura? Il futuro incute pur sempre timore. Timore di non farcela, di non essere all’altezza, di non essere abbastanza. Timore della variabile X, quella che vorresti calcolare, ma poi – lo si sa – finirai con l’inciampare nelle infinite formule matematiche.
Cori e striscioni come pane e acqua, per gli ultras è linfa vitale. Il gioco di colori della Curva Sud non è solo un bel colpo d’occhio. E’ una carezza al cuore. Laddove tutto ebbe inizio, laddove tutto scorre. Dieci mesi dopo, la massima espressione di tifo è tornata. Ed in una stagione come questa, in cui l’asticella si alza e si comincia a progettare, vorremmo che tutti facessero quadrato. Torna la Reggina. Tornano i weekend di campionato. Tornano le urla di gioia e le imprecazioni. Tornano i cori. Tornano gli striscioni. E allora ripartiamo, insieme. Ripartiamo da…NOI!
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