Tutto ed il contrario di tutto. La Reggina pareggia in rimonta al De Simone di Siracusa, al termine di un match che definire pirotecnico è dir poco. La rimonta non serve ai ragazzi di Cevoli per passare la fase a gironi, ma al tirar delle somme può servire per il morale, specie in considerazione di quanto visto nel primo tempo.
SINFONIA AMARANTO-I primi quarantacinque minuti sorridono a Conson e compagni, nettamente più in palla dei padroni di casa dal punto di vista della corsa e delle idee. Al 6′ il cross di Zivkov apre le danze, ma Tulissi da mezzo metro non riesce ad arpionare il pallone. La compagine dello Stretto pressa alto e fa girare il pallone, ed al 19′ viene premiata. Il break di Bonetto è devastante, Tulissi va via in un fazzoletto e calcia dal limite, con sfera che passa sotto il corpo di Gomis e si insacca. I cinquanta reggini al seguito esultano, per il fantasista arriva finalmente il primo gol con la maglia della Reggina. Sei minuti dopo potrebbe arrivare il raddoppio, ma Gomis salva prima sul maldestro anticipo di Sabatino, evitando al compagno un clamoroso autogol, e poi sull’immediato tentativo di Sandomenico. Il centrocampo amaranto concede le briciole, Pertermann e Navas sradicano palloni su palloni e dettano ritmo e geometrie. Al 40′ è ancora Gomis ad evitare guai al Siracusa, togliendo dalla disponibilità di Maritato un invito proveniente dallo scatenato Tulissi (sul proseguimento Firicano rinvia il tiro al volo di Petermann, che comunque non aveva inquadrato la porta. Gli aretusei si vedono davvero solo sul finire della frazione, ma Confente è bravo nel mettere in angolo sulla conclusione di Palermo.
RIZZO LETALE-Nella ripresa, subito un cambio per parte: Pagana inserisce Rizzo per Firicano (mossa decisiva…), Cevoli replica con Marino al posto di Bonetto. Gli azzurri hanno il merito di pareggiare quasi subito, con Vazquez che di testa anticipa Conson e Diop che da due passi insacca il suo terzo gol in due partite di Coppa, complice la chiusura tardiva di Zivkov. Nonostante la mezza dormita, gli amaranto si riorganizzano subito, provando ad accendere la catena di sinistra sull’asse Zivkov-Sandomenico (l’ex Padova, al 58′, scalda nuovamente i guanti di Gomis). Cevoli cambia anche gli esterni, con Ungaro ed Emmausso per Tulissi e Sandomenico, ma al 66′, succede quello che non ti aspetti: il neo entrato Rizzo si inventa un gol da far cadere giù lo stadio, beffando un esterrefatto Confente da quasi 50 metri. La mente va ad un Siracusa-Reggio Calabria dell’ottobre 2015, quando in un momento decisivo della gara i siciliani beffarono gli amaranto sempre con una rete da centrocampo, all’epoca firmata da Longoni.
La Reggina adesso concede parecchi metri, complice il gran caldo gli schemi iniziano a saltare. Confente prova a farsi perdonare, sfoderando due grandi interventi in pochi minuti, prima su Palermo e poi su Vazquez. Sull’altro fronte, Emmausso prova ad iscriversi anch’esso all’elenco dei gol impossibili, ma il suo splendido tentativo volante dai trenta metri esce di pochissimo sopra la traversa. Al’81’, si completa il Rizzo show: la punizione dal limite dell’argentino è un vero gioiello, Confente può solo guardare il pallone insaccarsi dolcemente alla sua sinistra. Così come contro la Vibonese, il calo accusato dalla Reggina nella ripresa è troppo evidente: all’86’ Vazquez per poco non trova il poker, complice una difesa calabrese fuori giri.
FINALE DA NON CREDERCI-Sembra finita, ma i ragazzi in maglia bianca hanno una reazione tutta cuore, proprio quando fare risultato sembrava impossibile. All’88 Zivkov irrompe a sinistra e la mette in mezzo, laddove Maritato si esibisce in un numero d’alta scuola, completato da conclusione vincente. Passano due minuti, ed Ungaro timbra un incredibile 3-3: Gomis stavolta la combina grossa sul tiro di Marino, l’ex Renate si trova nel posto giusto al momento giusto e non ha problemi a depositare in fondo al sacco. Pareggio davvero insperato, ma per passare la fase ai gironi non basta. All’ultimo respiro, la Reggina ha un ulteriore sussulto: sul tiro-cross di Ungaro il Siracusa trema, ma alla fine riesce a mettere fuori dall’area il pallone che vale la qualificazione.
Adesso, testa al campionato: i segnali positivi non mancano, così come gli errori su cui lavorare. Tra lampi di qualità e cali di tensione, tra due settimane sarà tempo di fare sul serio…
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