Intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione radiofonica “Tutti Figli di Pianca”, l’ex attaccante amaranto Davide Possanzini, quest’anno impegnato nel ruolo di vice-allenatore di Roberto De Zerbi al Sassuolo in Serie A, ha parlato della sua nuova avventura.
“Il Sassuolo è una buona squadra, molto giovane, potenzialmente ha grandi qualità che non ha ancora espresso; Missiroli dispiace sia andato via, purtroppo non rientrava nei piani tecnici ma ha avuto per fortuna subito l’opportunità di andare alla Spal, dove magari avrà quello spazio che forse qui non avrebbe avuto, ha fatto una scelta giusta, sono contento per lui. Dare una mano alla Reggina? Anche subito. Belardi e Taibi sono persone che conoscono la piazza e hanno lo spirito amaranto, ricominciare da qui è un punto di partenza importante”.
Poi arriva il momento di un po’ di amarcord: campionato ’98/’99, argomento del quale con Possanzini viene quasi spontaneo parlare: “Lo spartiacque della nostra stagione è stata la vittoria contro la Reggiana per 3-0, lì abbiamo capito che potevamo fare un campionato migliore di quello che si potesse pensare, riuscendo comunque ad andare oltre le aspettative. Eravamo un gruppo valido che remava tutto dalla stessa parte; andando avanti la stagione aumentavano le aspettative e di conseguenza la pressione. Siamo stati tutti fondamentali, ognuno ha fatto la sua parte; io venivo dalla C e non conoscevo la categoria. Tutti i miei compagni mi hanno aiutato molto, a Reggio ho imparato come si vive il calcio al sud, come si vive lo spogliatoio ma anche come devi far vivere l’avversario che viene a giocare a Reggio. La tifoseria non era molto contenta per l’arrivo di un calciatore dalla C2, mentre la squadra mi ha subito accolto alla grande e questo mi ha dato la spinta per poter fare bene”.
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