Non un addio, ma un arrivederci. Tonino Vita, fantasista attualmente fermo per scelta dopo gli ultimi anni trascorsi nel Ravagnese, è “l’ospite della mezzanotte” di Reggio nel pallone.
Dopo tanti anni, ti ritrovi fuori dai giochi. Che effetto fa?
Un effetto strano e poco piacevole, ma ho dovuto dare la priorità agli impegni lavorativi ed alla mia famiglia.
Cosa ti manca di più, riguardo l’avventura da calciatore?
Mi manca un pò tutto. L’inizio della preparazione, il ritrovarsi con i compagni nuovi e vecchi…
Quando pensi di ritornare sul rettangolo verde?
Ancora non lo so, ma spero già in questa stagione.
Ancora nel Ravagnese?
Il Ravagnese richiede giustamente una presenza costante, ma io non posso garantirla. Di sicuro vorrei chiudere la carriera in biancazzurro, visto che sono nato lì ed ho indossato la fascia di capitano.
L’anno scorso avete condotto un girone d’andata a grandi livelli. Come te lo spieghi il calo finale?
Nel ritorno abbiamo fallito quasi tutti gli scontri diretti, e ci è mancato quel pizzico di coraggio in pià per crederci fino alla fine.
Ad oggi, quale è il momento più bello della carriera e quale invece quello che cancelleresti?
Il momento più bello è la firma con l’Ascoli, e dunque il passaggio nei professionisti. Il più brutto invece, lo sto vivendo adesso…
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