Ha indossato la casacca amaranto nel corso della stagione della rinascita, quella di transizione nel campionato di Serie D, raggiungendo lo Stretto a metà campionato. Poi il ripescaggio ed una stagione da titolare in Serie C: 33 presenze, un gol ed un assist non sono bastati per guadagnarsi la riconferma.
Marco Cane, dopo l’esperienza nella Vastese, è ancora alla ricerca di una squadra. “Nella giusta chiamata ci spero ancora – dichiara ai microfoni di TuttoC.com – mi sto allenando sperando che ci siano davvero delle riforme che possano aiutare tutti: non mi aspettavo di far così tanta fatica a trovare una squadra. Ma lo accetto, senza perdere la speranza”.
Tra i tanti temi toccati anche la crisi che sta attraversando il nostro sistema calcio, che taglia calciatori nel pieno della propria carriera in favore di contributi. “La Serie C non è un campionato sostenibile, capisco che le squadre senza i contributi non ce la farebbero. Ma questo crea molto dislivello tra chi ha possibilità e chi non le ha: chi ci perde è il campionato, scende di qualità e competitività. “Alla fine conta solo la carta di identità, è un sistema che va verso un indirizzo sbagliato”.
Chiosa finale sull’introduzione delle squadre B: “Avendo squadre che tengono in casa propria, per così dire, i giovani, ci sarebbero più posti liberi per i calciatori esperti, si libererebbero tanti posti, ma in Italia siamo bravi a complicare il tutto. In altri paesi sono riforme ben strutturate in voga ormai da dieci anni, noi dobbiamo sempre fare i diversi, perdendo occasioni di crescita”.
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