Cinque le stagioni, dal 1981 al 1986, in cui Mario Porto ha portato in alto in tutti i palasport d’Italia con la sua canotta N°13 i colori neroarancio. Ben 90 le presenze del lungo di origini siciliane con il “mito Viola” cucito addosso. Oggi Mario riparte da una nuova avventura, sempre con i colori neroarancio, ma stavolta nelle vesti di Club Manager.
Responsabilità importanti in arrivo per te, con i colori della squadra che più di tutte ami. Noto come state dormendo un po’ tutti massimo 3-4 ore a notte. Il lavoro da fare è tanto. Cosa hai provato alla chiamata di Coppolino e come sta andando questa prima settimana da nuovo Club Manager neroarancio?
“Essere qui a ricoprire questo ruolo per me è un emozione unica, un immenso piacere. Soprattutto se penso che questo ruolo mi è stato offerto da una persona proveniente dall’altra parte dello Stretto che si è appena approcciata al mondo Viola, ma che ha impiegato ben poco tempo a comprendere i valori del mito, aprendo le porte a due come me e Cesare che sapete quanto teniamo a questi colori. Aurelio nel triennio 94-97 quando io giocavo a Barcellona era un giovane che veniva a vedere le partite. Se mi ha contattato, qualcosa di buono allora vuol dire che nel tempo sono riuscito a comunicargliela. Oltre ad aver giocato cinque anni nella Viola, per diversi anni ho ricoperto il ruolo di team manager, che a differenza del club manager, ruolo che ricopro adesso, fungeva da intermediario fra squadra e società e aveva il compito di rispondere a tutte le esigenze/problematiche extra parquet che potevano venire a crearsi all’interno del roster. Sono pronto per la prossima stagione e spero di essere all’altezza e dare il mio contributo per riportare la Viola nei campionati che merita.”
Adesso invece giocherai un ruolo fondamentale nell’avviare un rapporto di collaborazione con le società sportive di tutto il territorio calabrese al fine di promuovere i veri valori di questo fantastico sport, mettendo al centro i giovani, quarto punto del programma dell’Ad Coppolino. Risale tra l’altro solo a qualche ora fa la riunione societaria con al centro il tema “satellizzazione” finalizzata alla individuazione delle società che per la stagione 2018-2019 dovrà garantire tre selezioni per il campionato di serie B. Come è andata?
“L’incontro è andato bene. Abbiamo parlato appunto della necessità di individuare una società satellite per svolgere campionati obbligatori del settore giovanile. Insieme a Cesare Sant’Ambrogio cercheremo anzitutto di coinvolgere le società vicine al territorio reggino, come ad esempio Pellaro o Villa San Giovanni, che dovremmo incontrare nei prossimi giorni. Ho citato solo le prime due che mi venivano in mente, ma il nostro intento è quello di passere da tutte le società reggine e poi si concorderà con la società in grado più delle altre di garantirci credibilità e prospettiva sportiva e sociale.”
L’ Iniziativa “Viola in Senegal”?
“Questa è una bella iniziativa proposta proprio qualche giorno fa da Cesare Sant’Ambrogio. L’idea è quella di poter avviare una scuola basket in Senegal per poi riuscire ad avere in futuro giocatori pronti per la nostra causa. I giovani sono un punto fondamentale del nostro disegno.”
Carnovali, Fallucca, Alessandri, Agbogan, Fall, Paesano e, ultimo arrivato, Mastroianni. Roster all’80% completo e che fa ben sperare. È ancora presto, ma dove può arrivare la Viola in questa stagione?
“Ritengo che stiamo costruendo una buona squadra. Già qualche giocatore lo conosco avendolo visto lo scorso anno al palazzetto (Canrovali e Agbogan). Il nostro obiettivo rimane quello di raggiungere i playoff. Non conosco bene le altre squadre, ma dal curriculum dei nostri giocatori penso si possa fare un campionato di vertice e che possiamo toglierci belle soddisfazioni.”
Simone Bellantone
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