Tanti i temi toccati nel corso della trasmissione Tutti Figli di Pianca su Radio Touring 104 dall’ospite Massimo Taibi, direttore sportivo della Reggina, dal particolare momento del calcio italiano, alle ambizioni della società .
“Mi trovo bene nei panni di direttore sportivo. Ho un carattere un po’ particolare: se vedo qualcosa che non va bene, la prendo di petto. Ieri è accaduto ad esempio, ma pubblicamente difenderò sempre i miei calciatori. Devono fare i professionisti 300 giorni all’anno. Chi è qui deve capire cosa rappresenta Reggio Calabria”.
Le amichevoli sono sempre un buon test per la squadra, anche se… “Da giocatore non mi piaceva giocarle. Avevo tutto da perdere e nulla da guadagnare. Con la Salernitana era importare trasmettere sensazioni positive: poter parlare di una buona squadra e credo che così sia stato. Da direttore mi aspettavo delle conferme ed era importante capire come un giocatore si approccia con una squadra più forte”.Â
L’ambizione è chiara: “Vogliamo raggiungere i play-off. Mi piace ascoltare le interviste dei miei ragazzi e vedere quell’energia positiva. Anche loro ci credono, che poi sia secondo posto o decimo poco importa. Se non dovessimo arrivarci vuol dire che non si è fatto bene, ma in un campionato così equilibrato è legittimo avere delle ambizioni”.
Poi un pensiero sulla proprietà : “Inutile negare che sono stati fatti degli errori in passato, ma la famiglia Praticò ha fatto degli investimenti importanti per salvare il professionismo a Reggio Calabria. Molti sono bravi a fare chiacchiere, in città come in Italia. Con un budget ridotto, invece, abbiamo dimostrato che si può lavorare sulle idee”.
La situazione del calcio italiano, però, appare davvero critica. “Negli ultimi anni molte società sono fallite, non ultime Bari, Cesena e probabilmente Avellino.  In mezzo a questa crisi, bisogna portare entusiasmo ed identità . Per far capire che l’aria sta cambiando, ci si affida a gente che possa dare fattivamente l’idea di un progetto. A me piacerebbe chiedere a Gravina il perché di alcuni fallimenti. Bisogna mettere delle regole. Quello che non si è capito è che spesso la causa sono i fornitori. Facciamo in modo che arrivino più fondi in Serie C, in modo tale da coprire anche i fornitori, altrimenti si fa la fame”.Â
Sul discorso marchio, Taibi ci fa giù pesante: “E’ una grande ca***ta. Sono stato il primo ad esporre al presidente l’importanza di acquisirlo, ma non si sono presentate le condizioni affinchè ciò accadesse. Chi fomenta questa vicenda non vuole il bene della Reggina”.Â
La speranza, poi, è di disputare la prima ufficiale davanti al proprio pubblico. “Sono sempre in contatto con società , comune ed assessore: abbiamo avuto già molti disagi, contiamo di giocare al Granillo. Vorrei trovare uno stadio con più entusiasmo dello scorso anno”.Â
In ultimo, non per importanza, un passaggio sul rapporto con la Curva: “Ho avuto molto da fare, ma mi piacerebbe incontrare i ragazzi della Sud e quelli un po’ più avanti con l’età . Vorrei spiegarmi per ciò che qualcuno ha tirato fuori in passato. Sono a Reggio perchè ho la coscienza a posto e sono un uomo vero. Vorrei vedere quel calore della Curva, abbiamo bisogno di una mano da parti di tutte le componenti. Se togliamo anche il discorso goliardico ai tifosi…”
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