A dicembre il gruppo storico della società aveva alzato le vele, lasciando le redini della Villese a Donato Postorino per cercare di dare una scossa ad una questione di prim’ordine come quella del campo sportivo. Il Santoro ha così smesso di essere la casa dei neroverdi e a distanza di mesi è tornato a parlare l’ex direttore sportivo Rocco Furfari.
“Il nostro cammino è iniziato nel 2010 – dichiara ai nostri microfoni – Abbiamo portato la Villese dalla Terza Categoria alla Promozione, con ambizione e passione. Se in giro si parla oggi di questa squadra credo che il merito è soprattutto il nostro. Abbiamo raccolto grandi risultati nel settore giovanile, conquistando un titolo regionale con gli Allievi e sfiorando le finali nazionali per via di un gol subito al minuto 95. Già ad agosto c’era l’idea di non iscrivere la squadra al campionato, ma la nuova giunta comunale ci ha convinti. E’ stato un peregrinare da un campo all’altro, per non parlare delle spese esorbitanti da sostenere”.
Poi l’idea di lanciare un chiaro e forte segnale a chi di dovere. “Non ci presentammo a San Luca nella speranza che qualcuno si facesse carico di questa situazione. Era una settimana decisiva, anche perché il mercato incombeva e non ci sembrava corretto nei confronti dei nostri tesserati andare avanti in quelle condizioni. Dopo l’esito negativo della nostra iniziativa, abbiamo deciso di liberare chi non se la sentiva di continuare”.
Arriva il momento di lasciare ed effettuare il passaggio di consegne. “Abbiamo sempre fatto gli interessi della squadra e lo dimostra anche il fatto che abbiamo ceduto a titolo gratuito la società, con un parco giocatori e tutto ciò che ne seguiva. Oggi si sta raccogliendo ciò che eravamo riusciti a seminare. Dispiace che nei mesi successivi nessuno, compresa la stampa, abbia menzionato il gruppo societario uscente, quello composto da Lavalle, Sergi, Pecora, Crea, Princi, Barreca, De Marco ed il sottoscritto. Nonostante questo siamo stati e continueremo ad essere i primi tifosi della Villese. C’è la soddisfazione di aver lanciato un tecnico emergente e costruito assieme a lui una squadra con parecchi prodotti del florido vivaio della Villese. Ho chiamato personalmente mister Chirico ed i calciatori per congratularmi circa il raggiungimento dell’obiettivo”.
E la nuova vita lontano dai campi? “Sarei un ipocrita ad affermare che il calcio non mi manca. Ho vissuto per sette lunghi anni, 12 ore al giorno, quest’esperienza, essendo il fiduciario della società. Non rimpiango nulla. Adesso mi prendo una pausa, nonostante mi sia giunta qualche proposta. Se dovessi tornare in corsa lo farei solo in una società come quella che si era creata a Villa, una vera e propria famiglia, composta da amici fraterni prima che soci”.
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