La velocissima partentesi di Messina, la serie D, la scalata con l’Hinterreggio ed il nuovo corso amaranto. Carmelo Rappoccio è “l’ospite della mezzanotte” di ReggioNelPallone.it.
Cosa ti ha portato a dimetterti da direttore sportivo del Messina?
Non mi sono dimesso, perché ancora non avevo firmato nulla. Ma non mi va di parlarne, Messina è un capitolo definitivamente chiuso.
Ripartirai subito?
Vediamo in queste settimane. Ho già avuto altre richieste, sto valutando.
Chi può fare la voce grossa nel girone I di serie D?
Se le inseriscono nel girone, vedo molto bene Turris e Savoia. Il Messina stesso sta costruendo una buona squadra, e poi ci saranno delle sorprese…
Quali?
Credo Castrovillari e Gela. Se i siciliani hanno preso Zeman, credo proprio che ambiscano ad un ruolo di tutto rispetto.
Venendo alla serie C, anche quest’anno la fanno da padrone le troppe incertezze…
Sarà sempre così per tutto il calcio italiano, finché non si cambia registro. Bisogna limitare le spese folli, puntare forte sui vivai e la programmazione e smetterla di pensare che tutti possono fare calcio…
Pensando a quello che si era costruito con l’Hinterreggio, quanto è forte il rimpianto per la scomparsa del club?
Dispiace che sia finita così. Abbiamo portato la prima squadra dall’Eccellenza alla C, con la Juniores siamo arrivati a giocarci uno scudetto. L’Hinterreggio è stata la dimostrazione che, se hai buone idee, vinci pure spendendo poco.
Che idea ti sei fatto della Reggina?
Sulla carta può essere protagonista. Taibi, Cevoli e Belardi sono persone serie e credibili, che lavorano ventiquattrore al giorno e vivono di calcio.
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