Il sogno Val Gallico e la conquista del massimo torneo dilettantistico calabrese con l’Aurora, prima di dire addio (o arriverderci?) ad un mondo che tanto lo appassiona. Gianluca Califano è l’ospite della mezzanotte di ReggioNelPallone.
Cosa ti ha portato a lasciare il calcio dilettantistico?
La questione principale è il vivere fuori Reggio per motivi lavorativi, ma non ti nego che ha inciso anche il troppo astio che si respira, specie quando vai in trasferta.
In cinque anni da dirigente, due promozioni. Ti manca questo mondo?
Si, mi manca molto, inutile negarlo. Ma il vero rimpianto si chiama Val Gallico, specie quando penso a tutto quello che avevamo costruito…
Se non ricordo male, prima di lasciare il Val Gallico stavi portando lì un titolo di Promozione.
Si, c’era stata la proposta al Villa San Giuseppe per prendere il loro titolo. Un’idea che però alcuni soci non avevano condiviso.
Un anno all’Aurora, coinciso con il salto in Eccellenza. Da esterno, che idea ti sei fatto sulla successiva retrocessione?
Secondo me hanno rinunciato a troppi giocatori che erano stati decisivi per la vittoria del precedente campionato. E poi, i troppi cambi tecnici non hanno certo giovato..
Al calcio hai detto addio o solo arrivederci?
Un mio ritorno sarebbe strettamente legato ad un riavvicinamento a casa, ma credo proprio che tornerei solo per rilanciare il Val Gallico. Amo troppo quei colori biancazzurri.
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