Comunicato del club San Bruno 1990, in merito alle recenti vicissitudini riguardanti i colori neroarancio.
Abbiamo osservato con trepidazione e – va detto – molta confusione, gli eventi di questi giorni; in ordine cronologico inverso, partiamo dalle dichiarazioni dell’amministratore unico della Nuova Cestistica Barcellona Aurelio Coppolino.
Noi del Club San Bruno non chiudiamo pregiudizialmente la porta in faccia a nessuno, fatte salve alcune significative eccezioni, né – tantomeno – salutiamo nessun messia con palme ed ulivi.
CAPITOLO NCB
Reggio Calabria non è e non può essere il ripiego di nessuno e ci fa piacere che il dottor Coppolino abbia compreso la portata storica del mito neroarancio e ne abbia delineato le caratteristiche in conferenza stampa. Questo, tuttavia, non può che essere l’inizio di un percorso di credibilità: se il dottor Coppolino intende veramente entrare in questa grande Storia, sappia che essa appartiene alla nostra Città. Questo impone un progetto vincolante, serio, pluriennale e legato alla territorialità assoluta dei colori: se qualcuno pensa di appropriarsi di un brand per poi disporne nel futuro liberamente, come se si trattasse di un qualunque prodotto commerciale, si sbaglia di grosso. Invitiamo pertanto le istituzioni cittadine a farsi garanti delle “operazioni” che gravitano intorno ai nostri gloriosi colori.
Invitiamo pertanto il dottor Coppolino, del quale apprezziamo l’attestato di stima che ha espresso nei confronti della nostra squadra, a confrontarsi con le realtà cittadine che hanno l’interesse e la passione necessarie per ricostruire la credibilità necessaria ad un nome già fin troppo ricoperto di fango. Reggio Calabria non accetterà nuovi insulti al proprio gioiello più brillante, né costruirà muri nei confronti di nessuno, posta la loro serietà e credibilità.
CAPITOLO NUOVA CESTISTICA VIOLA
Ci fa piacere che la realtà da noi auspicata mesi fa, un gruppo di imprenditori e professionisti reggini dei quali conosciamo la passione e la volontà, abbia voglia di far risorgere il Mito. Tuttavia, al nostro Club, sembra doveroso che chi vuol far rinascere il basket reggino, debba necessariamente confrontarsi col detentore legale di un titolo sportivo che, fino a 60 giorni fa, tutti i tifosi neroarancio hanno sostenuto.
Comprendiamo le ragioni di una volontà di spezzare la continuità con un pezzo di storia finito malissimo, ma questo non può condurre i tifosi al giochetto di “Vuoi più bene a papà o a mamma?”.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: la Viola non è di nessuno se non della città di Reggio Calabria.
Tutti coloro che sono così volenterosi da volerla ricostituire, dunque, si mettano attorno a un tavolo (possibilmente alla presenza del Sindaco), si guardino negli occhi e si parlino. A nessuno, a nessuno, a nessuno è consentito di smembrare la Viola, di frammentare il sogno di un popolo, di piantare picchetti sul suolo della città.
LA VIOLA È UNA, NOI TIFIAMO PER LA VIOLA, NOI ASPETTIAMO LA VERA VIOLA!
Una vera Viola, ci dispiace, ma ancora non c’è.
CSB ’90
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