Raggiunto dai microfoni di RNP, l’ex coach della Viola Reggio Calabria Marco Calvani racconta della sua stagione passata in riva allo Stretto, dello splendido rapporto con la città in ogni sua sfaccettatura e la nuova stagione che verrà in quel di Scafati.
Coach, facciamo un piccolo tuffo nel passato.. Ci racconti in sintesi le emozioni della stagione passata sulla panchina della Viola Reggio Calabria.
“Non posso che essere decisamente soddisfatto della mia esperienza in riva allo Stretto. Partiti con l’obiettivo di una salvezza tranquilla, abbiamo chiuso il campionato al quarto posto, con un girone di ritorno da primi in classifica, e sono sicuro che avremmo potuto dire la nostra anche ai playoff. Dispiace ovviamente che un lavoro di nove mesi sia stato cancellato da questo ormai famoso episodio che ci ha visto penalizzati di 34 punti che non ci hanno permesso poi ovviamente di disputare i playoff da noi strameritati sul campo, davanti allo straordinario pubblico del PalaCalafiore.”
A proposito di ciò, poco prima della palla a due al PalaMoncada di Agrigento esponete uno striscione a parer mio sacrosanto con su scritto:
“Il nostro lavoro va tutelato, non penalizzato.”
Coach, da timoniere di una nave che viaggiava a gonfie vele e che all’improvviso, per responsabilità non vostre, è affondata, cosa ha provato in quel momento ?
Coach, da timoniere di una nave che viaggiava a gonfie vele e che all’improvviso, per responsabilità non vostre, è affondata, cosa ha provato in quel momento ?
“Beh, quello che ho accennato pocanzi, ovviamente un enorme dispiacere.Â
Feci un esempio tempo fa. È come quando un genitore che paga le tasse per diversi anni per far intraprendere al figlio un percorso di studi, ma al momento della laurea si scopre che gli esami non sono validi perché l’iscrizione non era in regola in quanto priva dei documenti giusti. Io mi sono ritrovato nella stessa situazione dello studente. Vivo di questo, è il mio lavoro, e quindi ho subito un grosso danno professionale che mi ha profondamente amareggiato. Per di più la squadra veniva da una lunga serie di vittorie consecutive, aveva vinto il girone di ritorno e stava attraversando uno straordinario momento di forma. Tutte queste cose hanno portato ad un quarto posto strameritato sul campo che avrebbe dovuto portarci a disputare playoff di sicuro spessore. Così purtroppo però non è stato e quindi quando dico di aver subito un danno professionale mi riferisco al fatto che per me i playoff che sul campo avevamo meritato di giocare sarebbero stati una vetrina importante da affiancare alla buonissima regular season che avevamo fatto, ma di cui io non ho mai potuto usufruire.Â
In più per me, come si dice in questi casi, oltre il danno, la beffa.Â
Come ben sapete il 13 aprile scorso è stata aperta un’indagine dalla procura federale, subito dopo le mie dichiarazioni in merito alle tempistiche di controllo riguardo la vicenda fideiussione. E qui mi preme dire una cosa. Io il 5 Maggio ho fatto quest udienza e, detto sinceramente, ci sono rimasto molto male, perché nessuno dei miei vecchi dirigenti, e sottolineo nessuno si è preoccupato di chiedermi come fossero andate le cose. Eppure io all’epoca feci né più né meno quello che mi sentivo di fare, cioè difendere pubblicamente su stampa, televisioni e social i miei dirigenti e i colori della Viola, perché penso che quando uno sta all’interno di una famiglia, questa è sacra e va difesa sempre e comunque. Ci tengo però a precisare che nutro ancora grande rispetto per chi mi ha portato a Reggio, sono stato orgoglioso della scelta che ho fatto e del bellissimo campionato che abbiamo disputato sul campo, che mi ha permesso di ricambiare la fiducia che mi era stata data circa un anno fa quando ero stato chiamato a sedere sulla panchina neroarancio, per me sempre stato un privilegio. Purtroppo però questa vicenda mi ha fatto riflettere molto..”
Feci un esempio tempo fa. È come quando un genitore che paga le tasse per diversi anni per far intraprendere al figlio un percorso di studi, ma al momento della laurea si scopre che gli esami non sono validi perché l’iscrizione non era in regola in quanto priva dei documenti giusti. Io mi sono ritrovato nella stessa situazione dello studente. Vivo di questo, è il mio lavoro, e quindi ho subito un grosso danno professionale che mi ha profondamente amareggiato. Per di più la squadra veniva da una lunga serie di vittorie consecutive, aveva vinto il girone di ritorno e stava attraversando uno straordinario momento di forma. Tutte queste cose hanno portato ad un quarto posto strameritato sul campo che avrebbe dovuto portarci a disputare playoff di sicuro spessore. Così purtroppo però non è stato e quindi quando dico di aver subito un danno professionale mi riferisco al fatto che per me i playoff che sul campo avevamo meritato di giocare sarebbero stati una vetrina importante da affiancare alla buonissima regular season che avevamo fatto, ma di cui io non ho mai potuto usufruire.Â
In più per me, come si dice in questi casi, oltre il danno, la beffa.Â
Come ben sapete il 13 aprile scorso è stata aperta un’indagine dalla procura federale, subito dopo le mie dichiarazioni in merito alle tempistiche di controllo riguardo la vicenda fideiussione. E qui mi preme dire una cosa. Io il 5 Maggio ho fatto quest udienza e, detto sinceramente, ci sono rimasto molto male, perché nessuno dei miei vecchi dirigenti, e sottolineo nessuno si è preoccupato di chiedermi come fossero andate le cose. Eppure io all’epoca feci né più né meno quello che mi sentivo di fare, cioè difendere pubblicamente su stampa, televisioni e social i miei dirigenti e i colori della Viola, perché penso che quando uno sta all’interno di una famiglia, questa è sacra e va difesa sempre e comunque. Ci tengo però a precisare che nutro ancora grande rispetto per chi mi ha portato a Reggio, sono stato orgoglioso della scelta che ho fatto e del bellissimo campionato che abbiamo disputato sul campo, che mi ha permesso di ricambiare la fiducia che mi era stata data circa un anno fa quando ero stato chiamato a sedere sulla panchina neroarancio, per me sempre stato un privilegio. Purtroppo però questa vicenda mi ha fatto riflettere molto..”
Per la Viola purtroppo però non è finita qui.
Il titolo della società neroarancio è stato venduto alla Nuova Cestistica Barcellona. Vi è dunque il serio rischio di scomparire, almeno per un anno, dall’intero panorama cestistico. Quella Viola che aveva fatto finalmente riinammorare il suo pubblico dopo due annate tremende, adesso non esiste più.
Cosa proverà a vedere così in basso, o forse a non vedere proprio la Viola Reggio Calabria nella prossima stagione dopo averla riportata ai livelli che le spettavano ?
Il titolo della società neroarancio è stato venduto alla Nuova Cestistica Barcellona. Vi è dunque il serio rischio di scomparire, almeno per un anno, dall’intero panorama cestistico. Quella Viola che aveva fatto finalmente riinammorare il suo pubblico dopo due annate tremende, adesso non esiste più.
Cosa proverà a vedere così in basso, o forse a non vedere proprio la Viola Reggio Calabria nella prossima stagione dopo averla riportata ai livelli che le spettavano ?
“Non mi addentro nella questione relativa alla vendita del titolo perchè ovviamente non è di mia pertinenza e bisognerebbe chiedere al proprietario del club, ma avendo vissuto a 360° gradi una bellissima stagione, mi sono ovviamente affezionato tantissimo a questa piazza, ai suoi tifosi ma anche a chi, pur non venendo al PalaCalafiore, mi fermava per strada per chiedermi o congratularsi ed è logico che questa situazione che si è venuta a creare mi dispiace parecchio. La mia prima esperienza da allenatore 29 anni fa quando ero a Palmi mi è servita anche per andare a sbirciare la Viola di Zorzi e Gebbia. Ero colpito per come il pubblico riuscisse ad essere motore trainante di quella squadra. Essere riuscito a sedere sulla panchina neroarancio è stato per me motivo di grande orgoglio.”
Coach riparte da Scafati. Per lei si tratta di un ritorno visto che già nel 2007 e nel 2009 è stato sulle rive del Sarno. Siamo sempre al sud, altra piazza calda, con un roster già quasi al completo. Cosa si aspetta dalla prossima stagione sulla panchina gialloblù ?
“Ne approfitto per ringraziare il presidente Longobardi perché mi ha voluto fare due anni di contratto senza nessun vincolo di uscita, e quindi questo va ad evidenziare la stima che il presidente nutre nei miei confronti. Sono contentissimo di essere qui e non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura per ricambiare la fiducia che mi è stata data provando a far parlare il campo con i risultati. Non essendo ancora chiuso il mercato nè per noi nè per le altre squadre è sicuramente presto per dire dove possiamo arrivare. Come da tradizione, mi aspetto un girone ovest sempre molto equilibrato, privo sia di squadre cuscinetto, sia di squadre che possono ammazzare il campionato. Noi siamo a buon punto. Ci manca solo il lungo Usa, ma abbiamo già preso Contento, Italiano, Tommasini, Aaron Thomas e ovviamente Riccardo Rossato. L’ho voluto fortemente e sono felicissimo di riallenarlo. Insieme a lui abbiamo fatto un tentativo anche per Fabi, che per una serie di motivi però non è stato possibile portare in Campania.Â
Rimango però assolutamente contento e soddisfatto della mia squadra, che giorno dopo giorno sta prendendo forma e penso ci siano i presupposti per fare una buona stagione. È sicuramente questo intanto il nostro primissimo obiettivo.”
Simone Bellantone
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