Dalla fascia sinistra alla panchina dei giovani. Gianluca Falsini, indimenticato terzino sinistro della Reggina dal 2002 al 2004, è “l’ospite della mezzanotte” di ReggioNelPallone.
La prossima stagione ti rivedremo ancora sulla panchina dell’Under 16 della Roma?
No, le strade certamente si separeranno. Ringrazio il club per questa fantastica opportunità , ma dentro di me sento la voglia di guidare una categoria un pò più grande, magari un’under 19, o perché no, cimentarmi con una prima squadra…
Cosa ti resta dell’esperienza con una delle società più importanti d’Italia?
Mi resta un percorso straordinario, con gente straordinaria. In un club gel genere, non poteva essere altrimenti. Peccato solo per la semi-finale scudetto con l’Inter, persa nonostante una gara giocata alla grande.
E’ davvero la cattiva gestione dei settori giovanili, il principale problema del nostro calcio?
Il nostro calcio rappresenta uno spaccato dell’attuale società , ma soprattutto rappresenta un sistema morto. Anche nei settori giovanili, devono cambiare tante cose…
Tipo?
Tipo la progettualità . Oggi un allenatore di settore giovanile o un responsabile, in media durano soltanto un anno. Ed io penso a gente come Favini, che all’Atalanta è stato per oltre quindici anni…
Ci sono modelli esteri che si potrebbero esportare?
Uno su tutti, l’Ajax. Ogni anno almeno tre under vengono lanciati in prima squadra, ed i tecnici del settore giovanile sanno che se uno dei loro ragazzi non verrà valorizzato in tale ottica, prenderanno il 20 o il 30 per cento in meno rispetto all’ingaggio.
Venendo alla tua Reggina, nel nuovo corso c’è gente che conosci molto bene…
Emanuele Belardi e Giusva Branca sono dei veri amici, li ritengo tifosi amaranto oltre che grandissimi professionisti. Specie in un periodo in cui le risorse economiche sono poche, la Reggina deve affidarsi alle loro idee ed a quelle di Taibi. Non sarà facile, ma ho grande fiducia.
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