Non solo nuovi acquisti e calciomercato. Oltre a Massimo Taibi, nell’odierna puntata di Tutti Figli di Pianca è intervenuto anche Giusva Branca: il club manager amaranto, ha toccato parecchi punti importanti, ribadendo a chiare lettere che il nuovo corso della Reggina sta procedendo secondo i tempi e le modalità previste.
LAVORO COSTANTE-Siamo sempre pronti a qualsiasi critica, anche la più feroce. Guai se non fosse così. Mi viene quasi da sorridere tuttavia, quando si pongono problematiche che non esistono. Ma veramente possiamo pensare, anche per un solo istante, che un gruppo di lavoro di tale esperienza possa non avere tutto sotto controllo, dal ritiro alle amichevoli? Veramente possiamo credere che, pur tenendo presente le tante problematiche, questa società non abbia messo già in moto una macchina organizzativa che vada a curare anche i dettagli? A me non resta che ripetere quanto già detto e ridetto, ovvero che per la Reggina devono parlare i fatti ed il lavoro costante, quotidiano…
UN MARCHIO NON FA LA STORIA–Posso essere d’accordo, quando mi dite che i vari loghi, appartenuti alle società che hanno portato avanti la Reggina, per il tifoso possono avere un valore affettivo. Ma se l’oggetto della discussione è l’essere Reggina in base al marchio ed al logo della Reggina Calcio (domanda fatta da un radioascoltatore, ndr), sinceramente la reputo una cosa assurda, o se preferite non veritiera. La Reggina Calcio per me rappresenta molto, a quella società sono legati momenti importantissimi sia sotto il profilo professionale che puramente emozionale. Ma i nove anni di serie A appartengono a Reggio Calabria ed alla Reggina intesa come squadra, come simbolo, non ad una azienda. La storia sta nel nome e nei colori, e per riottenere questo vi siete battuti anche voi. Poi, visto che si parla di anima, bisognerebbe anche aprire un fronte sul perché, un marchio che rappresenta blasone e tradizione, viene messo in vendita…
IL SANT’AGATA-Ho letto il comunicato del Sindaco lo ringraziamo perché ha espresso parole importanti sul significato sociale ed identitario dei colori amaranto. Il Sant’Agata tuttavia, in questo momento per noi non rappresenta una priorità . Noi siamo la Reggina, vorrei che questo concetto non fosse mai dimenticato. C’è una problematica? La risolviamo attraverso soluzioni ottimali, così come avevo detto nelle varie conferenze stampa. In tempi non sospetti, oltre che sul ritiro in Campania avevamo fatto delle valutazioni su un ritiro al Nord Italia. Quando ci siamo mossi per fare il ritiro in provincia di Salerno, i nostri interlocutori hanno risposto con entusiasmo ed orgoglio. Cosa succederà al ritorno a Reggio? Ripeto, e sottolineo, noi siamo la Reggina. C’è un ritiro da svolgere, una squadra da costruire, una programmazione da mandare avanti ed un entusiasmo da ricreare. Il resto, viene dopo e di certo non turba i nostri sonni né può andare a rallentare una macchina organizzativa che deve rispondere a criteri di efficienza e credibilità .
LA SQUADRA–Credo che in questo momento nessuna squadra sia al completo, sarebbe impensabile e fuori da ogni logica di mercato. Cevoli verrà messo nelle condizioni di lavorare subito con un numero importante di giocatori, che costituiranno buona parte dell’ossatura che poi andrà ad affrontare il campionato. Il resto, verrà sistemato e migliorato in corso d’opera, ma questo non succede solo a Reggio Calabria, bensì in qualsiasi parte del mondo…
A PICCOLI PASSI-Al momento, siamo lontani dalla riapertura della gradinata: su mille abbonamenti finora sottoscritti, per quel settore non si raggiungono le quattrocento unità . Ai tifosi, tuttavia, non bisogna dire niente, se non coccolarli e fare di tutto per ottenere la loro fiducia. Siamo partiti in una situazione di evidente scollatura con la tifoseria, ci vorrà del tempo ma siamo certi che riusciremo a raggiungere l’imprescindibile obiettivo di riaccendere l’entusiasmo del popolo amaranto.
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