Completata la fase a gironi del Mondiale di Russia 2018, tra sorprese e delusioni, eliminazioni eccellenti e passaggi del turno in extremis. Tra le 16 qualificate agli ottavi, che prenderanno il via da sabato 30 giugno, 10 sono le rappresentanti dell’Europa; tra queste però non figura la nazionale campione uscente, la Germania. Sudando anche più di sette camicie, ha raggiunto la fase successiva invece l’Argentina, attesa da una Francia prima nel suo girone, pur senza brillare eccessivamente. Sono 4 le sudamericane qualificate, uno dal nord-centro America e una sola asiatica.
In attesa che inizino gli scontri diretti che ci porteranno in due settimane alla finalissima, scopriamo chi si è distinto, nel bene e nel male, in questo terzo e ultimo turno della fase a gironi.
I FLOP della 3^ giornata
5° – Sergey Ignashevich e la Russia – Con la sua nazionale già qualificata, il C.T. russo Cherchesov ha pensato bene di fare turnover contro l’Uruguay, rimediando una sonora sconfitta; ad aprire le danze su punizione è stato Suarez, agevolato dall’esperto difensore Ignashevich, classe ’79, che ha pensato bene di spingere via dalla barriera due avversari creando il varco perfetto per la punta del Barcellona. Forse Cherchesov nel turnover avrebbe potuto inserire anche lui.
4° – Africa – Per la prima volta da quando ai Mondiali si giocano gli ottavi di finale, nessuna squadra africana ha superato la fase a gironi; eppure la qualità l’hanno mostrata, squadre come Senegal e Nigeria forse avrebbero anche meritato di andare avanti, ma tra gironi complicati (per Marocco e Tunisia), sfortuna ed episodi controversi, il continente africano abbandona la Russia a capo chino.
3° – Portogallo – Se Cristiano Ronaldo non brilla, facendosi anche parare un rigore, i lusitani sono poca cosa; e se i campioni d’Europa in carica rischiano di essere eliminati dall’Iran, non c’è da sorprendersi. CR7 ha rischiato non solo l’eliminazione con la sua nazionale, ma anche un’espulsione più che legittima, se non con il VAR, episodio nel quale se l’è cavata con l’ammonizione, nel finale con un tocco di mano volontario ha rischiato grosso. Anche perché l’Iran, dopo aver pareggiato, avrebbe anche meritato di vincere. Avanti a fatica.
2° – Giappone-Polonia – Un brutto capitolo di sport, poco da dire al riguardo. Un quarto d’ora finale nel quale le due squadre hanno fatto melina, con i polacchi che si accontentavano di vincere 1-0 e i giapponesi che, con la sconfitta del Senegal e un numero inferiore di cartellini gialli ricevuti, erano comunque qualificati. Un atteggiamento rischioso per i nipponici: qualora fosse arrivato nel finale il pari del Senegal contro la Colombia, sarebbero stati eliminati. Invece sono andati agli ottavi grazie alla regola del fair-play, adottando un atteggiamento che è parso tutt’altro che sportivo. Un contrappasso al contrario.
1° – Germania – I campioni del mondo uscenti… sono usciti. Delusione totale per la Germania, per la prima volta nella sua storia eliminata nella fase a gironi. Un disastro per una nazionale apparsa bollita e forse appagata, scesa in campo probabilmente con la convinzione che contro Messico, Svezia e Corea del Sud avrebbe avuto la strada in discesa. Così è stato. Una discesa inesorabile verso il baratro dell’eliminazione.
I TOP della 3^ giornata
5° – Adnan Januzaj (Belgio) – Il centrocampista della Real Sociedad ha segnato un gol bello e pesante che ha deciso il girone H, consegnando al Belgio il primato a punteggio pieno ottenuto battendo l’Inghilterra proprio con questa rete. Due nazionali che possono arrivare fino in fondo, ma che hanno offerto uno spettacolo inferiore a ciò che si attendeva, con un turnover estremo da entrambe le parti. Il lampo di Januzaj ha illuminato la serata.
4° – Mohamed Salah e Essam El Hadary (Egitto) – La nazionale egiziana era tornata a giocare i Mondiali dopo 28 anni, ma la sua esperienza è durata pochissimo, con tre sconfitte in tre partite. Tuttavia, sarà un’avventura da ricordare per Salah, arrivato in Russia in condizioni precarie dopo l’infortunio nella finale di Champions, assente nella prima partita ma protagonista nelle altre due, nelle quali ha segnato due gol; in particolare quello contro l’Arabia Saudita è stato un gioiello della tecnica. Da ricordare questo Mondiale anche per il portiere El Hadary, classe ’73, il calciatore più anziano a giocare una partita della rassegna iridata; non solo il record, ma anche la soddisfazione di aver respinto il rigore dell’arabo Al Muwallad nell’ultimo match.
3° – Uruguay – Potrebbe essere la vera mina vagante del Mondiale la nazionale di Tabarez, capace di chiudere a punteggio pieno un girone certamente non impossibile, mantenendo inoltre la propria porta inviolata. Un gruppo con tanta qualità e con Cavani che si è finalmente sbloccato nella gara conclusiva del girone; agli ottavi ci sarà da sfidare Ronaldo e il suo Portogallo, ma la sensazione è che fermando CR7, i lusitani potrebbero sgretolarsi molto facilmente.
2° – Croazia – Forza, qualità , grinta, equilibrio tattico, cinismo. Ma anche sportività . I croati avrebbero potuto anche perdere contro l’Islanda e avrebbero comunque ottenuto il primo posto; la vittoria degli islandesi avrebbe comportato l’eliminazione dell’Argentina, quindi un avversario pericoloso in meno per i balcanici verso la vittoria finale. In barba a questo tipo di calcoli, Badelj e Perisic hanno affondato la nave dei vichinghi, approdati in Russia con l’obiettivo di ripetere le imprese di due anni fa. Nulla da fare a questo giro però, e mentre la Croazia si gode la vittoria del girone a punteggio pieno, le lacrime dei giganti barbuti in campo e in tribuna commuovono il mondo del calcio.
1° – Corea del Sud, Costa Rica, Marocco, Perù – L’esempio di cosa significhi dare il massimo sempre e comunque, anche quando il tuo destino è segnato. Già eliminate dopo la seconda giornata (la Corea non matematicamente ma quasi), queste nazionali sono scese in campo per gli ultimi 90′ del loro Mondiale con il chiaro obiettivo di fare le guastafeste, giocando con orgoglio e determinazione contro avversarie in corsa per la qualificazione. E se Marocco e Costa Rica sono soltanto andate vicine ad eliminare Spagna e Svizzera, pareggiando entrambe 2-2, è invece riuscita in questa impresa la Corea del Sud, che contro una Germania alla quale sarebbe bastato vincere di misura, regge fino al 90′ sullo 0-0, poi nel recupero segna due reti, gettando nella disperazione i tedeschi e facendo esplodere la festa coreana, nonostante l’eliminazione. Anche il Perù elimina l’Australia, alla quale tuttavia anche la vittoria non sarebbe servita, a causa di uno pseudo ‘biscotto’ tra Francia e Danimarca.
Il tabellone degli ottavi di finale
Uruguay-Portogallo
Francia-Argentina
Brasile-Messico
Belgio-Giappone
Spagna-Russia
Croazia-Danimarca
Svezia-Svizzera
Colombia-Inghilterra
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