Luglio ’93, è in questo periodo storico che si intrecciano le strade di Roberto Cevoli e della Reggina. Da Carpi allo Stretto di Messina, un biglietto di sola andata. Sammarinese di nascita, Cevoli trova in Calabria la sua dimensione ideale. Sessantotto presenze condite da tre gol, niente male per uno che gioca sulla linea difensiva. Una storia d’amore breve, ma intensa: è il 1995 quando Roberto saluta, nel suo destino Reggio Emilia.
Inizia così un girovagare che lo porta ad indossare, tra le altre, le maglie di Torino, Cesena e Modena. Poi il ritorno in Calabria, a Crotone, dove avrà fine la sua carriera da calciatore. Lontano dal campo, però, Cevoli non ci sa proprio stare. Matura, così, l’esperienza da vice-allenatore a Vicenza, all’ombra di tecnici del calibro di Camolese e Gregucci (entrambi ex amaranto).
Nel 2008 arriva la chiamata del Foligno, una parentesi poco fortunata e conclusasi a novembre dello stesso anno. Monza l’esperienza di mezzo, prima di raggiungere Reggio nel ruolo di allenatore della Primavera. Una stagione positiva, con Licastro a difendere i pali e Salandria nel ruolo di condottiero. A maggio è tempo di salutarsi, ancora una volta. Cevoli, però, in cuor suo sa che non si tratta di un addio. Perchè quando infili il tuo corpo in quella divisa amaranto, la tua vita e le tue emozioni non saranno mai più le stesse.
Unione Sanremo, Teuta, Civitanovede e Renate, l’ultima entusiasmante avventura. Un calcio che ha colpito, in positivo, gli addetti ai lavori e che gli ha permesso di staccare un pass per i play-off. Non è finita come ci si augurava da quelle parti, ma resta il ricordo di un’annata vissuta “al massimo”. Chiama la Reggina, Cevoli risponde: a distanza di cinque anni Roberto è ancora amaranto…
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