Non si arrestano le polemiche circa l’introduzione delle squadre B nel campionato di terza serie. Nella giornata di ieri è stata la Gazzetta dello Sport, a firma di Alessandro Catapano, ad analizzare, nel dettaglio, la situazione.
“A questa gestione della Figc va il merito di aver fatto il primo passo – si legge sul sito della Rosea – Ma siccome la fretta è sempre cattiva consigliera, l’impianto non è stato collaudato. Nè — sostengono gli scontenti — condiviso. Il meccanismo si completerà soltanto dal 2019, quando saranno creati in Serie C posti ad hoc per almeno dieci seconde squadre. Per quest’anno, si occuperanno solo gli spazi lasciati liberi dai fallimenti e dalle mancate iscrizioni, ma vanno condivisi con i ripescaggi delle retrocesse dalla C (Prato in pole position) e delle provenienti dai playoff di Serie D (Cavese prima della lista). Dunque, è difficile immaginare che già nella stagione 2018-19 ci siano in organico più di 2 o 3 squadre B. Ci si chiede: valeva la pena cominciare subito per averne in numero tanto esiguo? Non era forse meglio aspettare 12 mesi e introdurre le seconde squadre in un ampio progetto di riforma dei campionati? “Perplessità e polemiche sono fisiologiche di fronte alle innovazioni”, minimizza il commissario Roberto Fabbricini”.
Un’idea che non è quantomeno stata discussa con i diretti interessati prima di vedere la luce. “Le società di A sono state interpellate solo a delibera pubblicata, e hanno presentato al d.g. Uva e al sub commissario Costacurta un lungo elenco di perplessità , soprattutto sui criteri scelti per stilare la graduatoria con cui saranno introdotte le prime seconde squadre. Criteri che sembrano cuciti addosso alle grandi società , Juventus e Inter in testa, Milan (che potrebbe giocare a Varese) e Roma più indietro, forse anche Napoli. Le uniche in grado di ottenere un punteggio alto in tutte e tre le classifiche: giocatori convocati nelle Nazionali giovanili (40% del punteggio), risultato nel campionato 2017-18 (30%), media spettatori (30%). Ma nemmeno le big, dicono, sono pronte a partire. Forse la sola Juventus si è già attrezzata, non a caso l’unica — dice qualcuno maliziosamente — che abbia condiviso parte di questo percorso. Ci sono, poi, perplessità su alcuni singoli parametri di partecipazione. Ad esempio, non si capisce se tra i 4 Over concessi non possano essere utilizzati calciatori che abbiano accumulato più di 50 presenze in tutte le Serie A del mondo o soltanto nella nostra. Fa una bella differenza“.
*foto Juventus.com
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