Tre punti importantissimi, probabilmente decisivi nella corsa alla salvezza. La Reggina espugna Bisceglie, centrando il terzo successo esterno del proprio campionato. La compagine dello Stretto aggancia l’Andria (nei confronti dei pugliesi, c’è il vantaggio negli scontri diretti) e si porta a +4 dalla Paganese ed a +10 dal Racing Fondi. Ossigeno puro, in vista della sfida di domenica che vedrà ospite al Granillo il derelitto Akragas.
MAURIZI CAMBIA-Più di una sorpresa, alla lettura delle formazioni. Maurizi accantona il 3-5-2 “adottato” dallo scorso dicembre, schierando Marino in posizione di trequartista. In difesa Pasqualoni prende il posto di Gatti, mentre nel cuore del reparto, con Mezavilla squalificato, ci sono La Camera e Giuffrida. L’attacco, orfano di Bianchimano, vede Tulissi in panchina a vantaggio del duo Sparacello-Sciamanna. Chi non rinuncia al 3-5-2 sono invece i padroni di casa, con Jovanovic e D’Ursi negli ultimi sedici metri.
SCIAMANNA, LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL-Il Bisceglie parte meglio, gli amaranto appaiono contratti. Al 9′ Hadziosmanovic la combina grossa nella propria area, ma D’Ursi non approfitta del regalo, complice la reattività di Cucchietti. Al 17′, nuovo brivido dalle parti di Cucchietti: su un rinvio corto, Risolo ha sui piedi un’occasione davvero invitante, a far passare la paura ci pensa l’intervento in chiusura di Ferrani. Dopo aver tenuto botta, la Reggina presenta agli avversari un conto salatissimo. Siamo al 19′, quando Armeno avvia una ripartenza al fulmicotone e Sciamanna si trova a tu per tu con Vassallo: il portiere pugliese dice di no al primo tentativo, ma la palla resta lì e l’ex Correggese infila a porta vuota. Una liberazione per il numero 21, che tornava titolare dopo circa 6 mesi (l’ultima, nel derby col Cosenza), a causa dell’infortunio che lo ha costretto ai box per molto tempo. I ragazzi in maglia bianca esultano, ma il tempo di mettere la pala a centrocampo ed i locali pareggiano: Risolo gode di troppo spazio, il suo bolide dal limite gonfia la rete.
INZUCCATA DECISIVA-Prima frazione effervescente, ma le emozioni sono tutt’altro che finite. Il Bisceglie, rimasto orfano della fisicità di Toksic (out per un problema muscolare) si rifà sotto con un’incursione di D’Ursi, il cui tiro-cross finisce sul fondo dopo essere stato sfiorato da Cucchietti. Al 35′, gli amaranto devono ringraziare Montinaro, che liscia clamorosamente a due passi dalla porta. Per la seconda volta, l’undici di Maurizi prima soffre e poi colpisce: al 37′, su corner calciato da La Canera, la difesa pugliese si dimentica di Pasqualoni, che di testa beffa Vassallo. Reggina nuovamente in vantaggio, l’autore del gol corre ad abbracciare Maurizi. Superati gli sbandamenti iniziali, gli amaranto adesso guadagnano fiducia, complici i guizzi di qualità di Marino ed una catena di sinistra che prova ad accendersi continuamente, a dispetto di qualche errore di precisione.
FENOMENO CUCCHIETTI-Nel secondo tempo, Laezza e compagni abbassano notevolmente il proprio baricentro. Il Bisceglie di contro spinge a testa bassa. Al 50′ Petta ha sulla testa il pallone del 2-2, ma non inquadra lo specchio. Maurizi toglie Sciamanna per far spazio a Tulissi, con l’obiettivo di sfruttare gli spazi in campo aperto. All’ora di gioco, sul match irrompe Tommaso Cucchietti, che si conferma il portiere più forte di tutto il girone. Al 60′ il pipelet scuola Toro è bravissimo a disinnescare l’assolo di Azzi, e poi viene graziato da Montinaro, il quale conferma la sua domenica da incubo sparando alle stelle con la porta sguarnita. Inizia la girandola dei cambi, con la Reggina che si affida solo alle ripartenze, rimanendo tutta dietro la linea del pallone. Assolutamente strepitoso, il riflesso con cui “batman Cucchietti” dice di no all’80’ al tocco di Jovanovic, propiziato dal delizioso invito firmato Ayina. Il fortino colorato di bianco resiste, all’85’ Tulissi vanifica l’ottimo contropiede di Provenzano (entrato per Giuffrida) non riuscendo a trovare l’impatto vincente. All’87’, Cucchietti concede il tris: la botta di Ayina è centrale ma allo stesso tempo ben calibrata, l’estremo difensore della Reggina si inarca e con un colpo di reni devia in corner. L’ultimo brivido è tutto nelle proteste locali per un mani di Laezza in area, ma l’arbitro lascia (giustamente) correre.
Triplice fischio, e braccia al cielo: non è ancora finita, ma arrivati a questo punto solo un autentico suicidio calcistico potrebbe far saltare l’obiettivo…
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