Sconfitta a testa altissima la Reggina che ha messo sotto il Lecce capolista, non pervenuto dalle parti di Cucchietti al di là dell’occasione del gol. Decide l’incontro un episodio in avvio di gara: Gatti sbaglia un rinvio, Mancosu non perdona. Chance per Mezavilla, Bianchimano e Condemi: tiene il bunker salentino. Gli amaranto restano a quota 33, il Lecce respinge l’assalto alla prima posizione da parte del Trapani, sconfitto a Francavilla.
LA GARA – Orfana, e lo sarà fino a fine stagione, di capitan Castiglia operato al ginocchio in settimana (in bocca al lupo, Ivan) la Reggina riceve il Lecce a caccia del colpo grosso per foraggiare la sua rincorsa alla promozione diretta in B. Salentini reduci da una striscia negativa (6 punti nelle ultime 5) che ha messo in pericolo la prima posizione, nel mirino ormai di Trapani e Catania, obbligati a cercare il successo pieno in riva allo Stretto. Maurizi propone l’ormai consueto 3-5-2, La Camera in regia, Mezavilla e Giuffrida preferiti a Marino, Tulissi a dar manforte a Bianchimano davanti.
Il gol che incanala il match a favore dei salentini è un regalo amaranto. Il fiocco lo mette Gatti che nel tentativo di rinviare un cross di Di Piazza regala il pallone a Mancosu che altro non può fare che depositare la sfera alle spalle di Cucchietti. E’ un episodio, perché prima e dopo è la Reggina a fare la partita. E protesta per due volte, chiedendo il calciatore. Sfortunato protagonista di entrambi gli episodi è Ciccio Cosenza, ex della gara, difensore di Stignano, reggino e tifoso amaranto. Prima un contrasto con Bianchimano, poi un presunto tocco di mano su cross di Hazdiosmanovic: in entrambi i casi il direttore di gara lascia proseguire.
Gli amaranto, sempre corti e ben disposti in campo, frenano sul nascere tutte le azioni ospiti, hanno in Ferrani una diga e trovano sfogo sulle corsie laterali dove Hazdiosmanovic è sempre puntuale e sfrutta bene le ripetute sovrapposizioni di Tulissi. La migliore occasione arriva durante il minuto di recupero quando Mezavilla svetta su una punizione magistralmente calciata da La Camera, scavalca Perrucchini ma manca il bersaglio per pochi centimetri. Il rientro negli spogliatoi, nonostante lo svantaggio, è scandito dai meritati applausi del Granillo, segnale inequivocabile della positiva prestazione dei ragazzi di Maurizi.
Caturano, Dubizcas e Legittimo in campo: al minuto 53 mini-rivoluzione di Liverani che, obiettivamente, non può esser soddisfatto dei suoi al di là del risultato. Fuori la coppia d’attacco Saraniti-Di Piazza, oltre al trequartista Ferreira. Maurizi risponde con Sparacello per Tulissi. Ha speso tanto nella prima frazione la Reggina che tuttavia, pur senza essere ugualmente arrembante, continua a farsi preferire sul piano del gioco restituendo l’impressione di potersi rendere pericolosa. A 20′ dalla fine termina l’incontro dei positivi Mezavilla e Giuffrida, sostituiti da due mezzali come Marino e Provenzano.
La palla buona per il pari è sul piede di Bianchimano: invenzione di La Camera con un lancio di 40 metri che buca la difesa salentina, controllo da campione del centravanti che poi prova a infilare Perrucchini, altrettanto bravo a opporsi di piede. Nell’occasione, l’ariete della Reggina si arrende ad un problema muscolare. Per il rush finale dell’incontro Maurizi rinuncia a lui e ad Hazdiosmanovic, puntando su Sciamanna e Condemi. E’ quest’ultimo al minuto 82 a beffare Ciancio e Perrucchini con un inserimento, Legittimo evita la rete del pari spazzando sulla linea di porta. Non è finita, c’è ancora spazio per una mischia in area salentina con Sparacello prima e Provenzano poi che non riescono a ribadire in rete. Gatti al 93′ prova a farsi perdonare l’errore ma il portiere leccese è bravo a dire di no.
Tempo scaduto, sconfitta immeritata di una Reggina che – replicando queste prestazioni – non avrà problemi a raggiungere la permanenza in categoria.
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