Qualcosa non sta funzionando ed anche chi non vorrebbe ravvedersene è costretto a prenderne atto. Non è disfattismo, si guarda dritta negli occhi la realtà . Una realtà che, al 21 di marzo (quello che una volta era convenzionalmente indicato come l’equinozio di primavera), dice che la Reggina è ad un passo dal campo minato, altro che fiori. Così Maurizi medita la rivoluzione, nei titolari e forse anche nel modulo (che cambiò giusto qualche mese addietro).
La fiducia è a termine, largo agli over. Starà pensando più o meno questo il tecnico di Colleferro, sulla cui testa pendono i recenti risultati come la spada di Damocle. Ecco perchè l’occasione di svoltare è data dalla gara con la Casertana, dove mancheranno due/terzi del centrocampo titolare (out capitan Castiglia per infortunio e La Camera, che dovrà scontare il secondo turno di squalifica), ma, proprio come dichiarato nel post-gara proprio dall’allenatore amaranto, servirà “gente vera“. Dopo la rivoluzione di gennaio, nella testa di Maurizi è in atto un’altra mini-rivoluzione.
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