“Dite che ci può essere ancora bisogno di me in difesa? Oh, non me lo ripetete un’altra volta, sennò faccio le valigie e scendo di corsa a Reggio!”. Comincia così, con una battuta ed un sorriso, la chiacchierata di Bruno Cirillo all’interno dell’odierna puntata di Tutti Figli di Pianca. Nel giorno in cui ha spento le 41 candeline, Cirillo è tornato a parlare di Reggina, per un consueto mix di emozioni forti, tra passato, presente, e futuro…
CIRILLO OGGI-Sono davvero molto soddisfatto di questa mia nuova avventura nel calcio da procuratore, anche se, ovviamente soprattutto quando sei agli inizi hai molto da apprendere e devi sempre pensare a come crescere e migliorarti. Se le cose stanno andando bene, il merito principale voglio attribuirlo ai calciatori che seguo, i quali si stanno dimostrando ragazzi eccezionali oltre che ottimi calciatori. Sounas? Si sta imponendo all’attenzione di tutti, ma per chi come me lo conosce da anni non è affatto una sorpresa. Si tratta di un centrocampista importante, completo, e sono certo che se continua così calcherà palcoscenici maggiori di quello della serie C. Mi dispiace tantissimo per la Reggina, ma nella sfida contro il Monopoli è stato lui a fare la differenza al Granillo.
TUTTI UNITI-La situazione ora è difficile, ma la salvezza resta sempre lì, ad un passo. So quanto può dare la piazza di Reggio ad una squadra, ho avuto la fortuna di vivere il calore del popolo amaranto da protagonista. Mi rivolgo alla tifoseria, chiedendole di stare vicino a questi colori, di fare quadrato. Io capisco che Reggio sia una piazza esigente, capisco che i colori amaranto meritano categorie decisamente superiori a quella attuale, e capisco pure che la gente in questo momento sia amareggiata. Ma per poter pensare a nuovi scenari, per poter ricostruire, occorre l’aiuto di tutti, e bisogna assolutamente mantenere questa categoria. Il Presidente Praticò è una bravissima persona, sono certo che avrà capito eventuali errori commessi e farà di tutto per porvi rimedio a bocce ferme. Ripeto, per ripartire e ricostruire c’è tutto il tempo, adesso però bisogna stringere i denti e salvare la categoria, a partire da domani sera contro la Casertana.
MI RITORNI IN MENTE-La partita con la Casertana, mi riporta con la mente al gennaio del 2015. Eravamo da poco tornati a Reggio insieme ad Emanuele Belardi, per la trasferta di Caserta non potevamo essere a disposizione. Se non ricordo male, seguimmo la squadra dalla tribuna. Quel giorno, tra noi che ancora non eravamo convocabili ed alcuni squalificati, la Reggina si presentò a Caserta imbottita di ragazzini della Berretti. Non doveva esserci storia, tant’è vero che i bookmakers non quotarono neanche la partita tra le scommesse. Ed invece, nonostante fossimo rimasti in dieci dopo pochi minuti, riuscimmo a portare a casa lo 0-0, lottando su ogni palla con le unghie e con i denti. Fu il primo passo verso una risalita lenta ed a tratti difficile, nella quale ci furono altre sconfitte e periodi amari, ma alla fine riuscimmo a portare a casa la salvezza, e nell’ultima partita giocata al Granillo, a darci forza c’erano dodicimila spettatori. Auguro ai ragazzi attuali di avere la stessa forza, e di chiudere il campionato infondendo quell’entusiasmo…
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