Risultato a parte, che così come già scritto in sede di commento alla gara, avrebbe potuto assumere contorni ben più ampi, agli occhi, o per meglio dire alle orecchie, dei tifosi reggini e degli addetti ai lavori non saranno passate inosservate le scelte, discutibili, e le dichiarazioni di mister Maurizi nel pre-gara e in corso d’opera.
Alla vigilia di una partita così delicata e che, in virtù della sconfitta della settimana precedente in casa con il Monopoli, si preannunciava importante non tanto per il risultato quanto per una reazione della squadra (si parla di prestazione), queste erano le parole del tecnico alle ore 12:30 di sabato: “Castiglia ha avuto un problema e non si è mai allenato in settimana per una botta ricevuta a fine gara, questa è l’unica defezione che abbiamo. Tutti gli altri sono abili ed arruolabili…“
A rigor di logica ci sentivamo di escludere un impiego del capitano amaranto, reduce da una settimana “difficile” per via di una contusione che gli aveva impedito praticamente di allenarsi con il resto del gruppo. E non ci sembrava nemmeno si trattasse di pre-tattica, vista la scelta iniziale di farlo accomodare in panchina. Il suo ingresso, aggiunto a quello di Condemi e Provenzano, aveva però aperto qualche interrogativo che, al momento dell’uscita in barella, si è materializzato. Ne consegue che nella testa di Maurizi di idee chiare ce ne sono ben poche.
Riconosciuto, probabilmente, l’errore di presentarsi al Massimino con un centrocampo che di dinamico aveva poco o nulla, il tecnico di Colleferro ha però rischiato la carta Castiglia, esponendo il calciatore al pericolo di una ricaduta, cosa che di fatto si è verificata. Una confusione tale non giova alla squadra, né al risultato: la Reggina adesso si trova lì, ad un passo dalla zona rossa, e giovedì c’è un’altra partita di vitale importanza. Mancare la vittoria, arrivati a questo punto della stagione, potrebbe costare davvero caro…
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