I recenti risultati della Reggina aprono tanti interrogativi ai quali solo lo staff tecnico e dirigenziale oggettivamente possono rispondere. Così come più volte ribadito, la rivoluzione di gennaio che ha investito il Sant’Agata non ha prodotto quanto era lecito aspettarsi. Dunque, per uscire da quella che oggi potremmo tranquillamente definire una “crisi”, gli amaranto hanno bisogno di tornare a vincere.
La trasferta che attende Castiglia e compagni, però, non è delle più semplici. Il Catania viene da settimane davvero difficili. La manita del Monopoli è stato un boccone amaro e mal digesto. I rossoblù hanno rialzato la testa in casa con il Siracusa, sebbene la prestazione non abbia convinto fino in fondo il numerosissimo pubblico (si parla di 9000 unità ) accorso al Massimino. Con la Sicula è arrivato un altro stop, uno scialbo 0-0 che non permette alla squadra di Lucarelli (finito sul banco degli impuntati dopo lo scivolone in terra pugliese) di ridurre il gap dal Lecce, bloccato anch’esso al Via del Mare con il medesimo risultato.
Il campionato sta volgendo al termine ed ogni sfida diventa decisiva. Il Trapani sta con il fiato sul collo di Lodi e compagni, merito anche di una serie positiva lunga sei turni. Ecco perchè c’è da attendersi una furibonda reazione da un Catania mai come oggi in difficoltà in questa stagione. Otto punti nelle ultime cinque sono un bottino troppo esiguo per chi punta alla promozione diretta, ma se avanti hanno smesso di correre il merito è anche delle squadre che stanno dietro. Per violare il Massimino alla Reggina servirà una vera impresa…
Commenti