Cinque punti e zero vittorie nelle ultime sette giornate, la Reggina negli ultimi 15 turni ha raccolto appena 12 punti (solo l’Akragas ha fatto peggio). Il trend è chiaro ed è assai preoccupante: Fondi e Paganese intanto battono rispettivamente Rende e Andria e riducono a soli 2 punti il margine di sicurezza sui playout degli amaranto. Il Monopoli passa al Granillo: al vantaggio di Bianchimano rispondono Genchi e Magni. Espulsi La Camera e Bacchetti.
LA GARA – Onorare la memoria del compianto Astori (con una patch sulla divisa da gioco e fermando l’incontro al minuto 13 per un abbraccio collettivo che assume le forme di un intenso applauso) e rilanciare la propria classifica dopo un periodo di magra. Questi gli obiettivi odierni della Reggina, opposta al solido Monopoli dell’ex Beppe Scienza.
L’avvio della squadra dello Stretto sembra voler rendere omaggio all’affetto dei tanti bambini (oltre 1500) presenti sugli spalti per effetto della promozione attuata dal club per l’incontro odierno. C’è coraggio, ritmo, intensità . C’è anche il vantaggio amaranto: Armeno disegna un cross che mette in scacco l’intera difesa pugliese, Bianchimano impatta con classe e potenza spedendo la sfera sotto la traversa. Bellissimo. E’ il 17′, poco prima La Camera aveva scheggiato il palo alla destra di Bardini con una punizione di pregevolissima fattura. Prima parte a favore dei padroni di casa, che esibiscono anche un discreto palleggio, seconda di marca pugliese.
La catena sinistra del Monopoli, formata da Sounas e Donnarumma, mette in croce Hadziosmanovic che paga il gap di corsa e rapidità e – spesso – il mancato supporto di un Marino stranamente distratto. E’ su quella corsia che gli ospiti bucano l’assetto difensivo predisposto di Maurizi ma il gol del pari viene da una giocata estemporanea di Genchi, vicecapocannoniere del campionato, che fulmina Cucchietti con una soluzione dalla distanza. Esulta portando le mani alle orecchie (perché?!), viene beccato dal pubblico e guadagna un’ammonizione evitabile. Un paio di giri d’orologio dopo sfiora il raddoppio con una giocata meravigliosa per eleganza e coordinazione, ma la sua girata finisce sul palo.
La ripresa si apre con un brivido per i tifosi di casa: Bianchimano già ammonito entra in ritardo sul portiere avversario, graziato dal direttore di gara. La prima mossa di Maurizi è Provenzano in luogo di uno spento Marino. Scienza, dopo avergli affiancato Sarao, rinuncia a Genchi mandando in campo Mangni. Niente da segnalare oltre alle alchimie dei tecnici, fino al minuto 72 quando La Camera e Bacchetti vengono espulsi dopo un diverbio, e relativo scontro. Ne trae giovamento il Monopoli che nei successivi 5 minuti prima sfiora il gol con Longo e Sarao, poi passa con il neoentrato Mangni che supera Ferrani approfittando di un rimpallo e non sbaglia davanti a Cucchietti.
Fuori Auriletto e Hazdiosmanovic nella Reggina, in campo Sparacello e Pasqualoni per cercare il pari nei 10′ (più recupero) finali. Gli amaranto, tuttavia, restano vuoti, come se avessero abbandonato il campo già dal pari firmato da Genchi dopo del quale gli uomini di Maurizi non sono più stati capaci di farsi vivi nell’area pugliese. Samb rileva Bianchimano per gli ultimi scampoli di partita. Niente da fare, anzi Mangni spreca una clamorosa chance per l’1-3: la Reggina s’è inceppata.
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