Quella vista sul terreno di gioco inzuppato di pioggia del “Granillo” è stata certamente la miglior Reggina del 2018; propositiva, scattante, grintosa e finalmente in grado di costruire delle trame di gioco intriganti, la formazione amaranto ha conosciuto però la sconfitta dopo 6 risultati utili consecutivi.
Il paradosso è proprio in questo dato: i 10 punti conquistati nella recente serie positiva sono arrivati pur non esprimendo un grande gioco, faticando nella costruzione, ma riuscendo comunque ad ottenere un equilibrio difensivo che ha permesso alla formazione di Maurizi di subire appena 2 reti nei precedenti incontri, correndo nel complesso ben pochi rischi.
Invece contro il Trapani, formazione qualitativamente superiore, la Reggina ha disputato un’ottima partita, sprecando diverse nitide palle-gol, complice un Furlan strepitoso in almeno due o tre circostanze, subendo però due reti sugli sviluppi di calci piazzati. Una sconfitta amara che sembra riportare in auge il solito dilemma calcistico tra il bel gioco e i risultati.
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