E’ stata una partita “anonima”, ma in linea con le prestazioni delle ultime uscite della Reggina. Poco ritmo (anzi nullo per dirla tutta), un calcio alla sfera in avanti e si gioca sulle seconde palle. Quando i principi base dello sport più popolare al mondo vengono a mancare, passaggio e dribbling, è normale che a farne le spese siano in primis i centrocampisti.
Ed ecco che sul banco degli imputati finisce Jacopo Fortunato, poco propositivo e davvero troppo compassato. Dovrebbe essere lui a dettare i tempi in mezzo al campo, ma i suoi limiti in fase di impostazione stanno risucchiando nel vortice delle “critiche” anche il generosissimo Marino e il capitano Castiglia, che poco possono produrre quando è l’intera squadra a non costruire. Proprio l’ex Triestina merita un discorso a parte, per l’impegno che sta dimostrando sebbene la condizione fisica non lo supporti in questa fase del campionato.
Quello di mezz’ala non è il ruolo più indicato per un calciatore che non ha mai fatto della dinamicità il proprio cavallo di battaglia, ma ama giocare con la palla fra i piedi. Ad oggi, forse, il suo impiego andrebbe centellinato, per permettergli di raggiungere in tutta tranquillità il top della forma ed essere pronto per lo sprint finale, che con ogni probabilità sarà decisivo per il campionato della Reggina.
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