Il calcio italiano ed internazionale piangono Azeglio Vicini, scomparso oggi a Brescia, sua città d’adozione.
Nato a Cesena nel marzo del 1933, Vicini è balzato agli onori della cronaca calcistica per aver guidato l’Italia ai mondiali che gli azzurri giocarono in casa, nel 1990. Le “notti magiche” fecero innamorare milioni e milioni di italiani, anche se il sogno di alzare al cielo la Coppa sfumò nella semifinale con l’Argentina, dopo i calci di rigore. In carriera, Vicini ha guidato anche l’Italia Under 23 e l’Italia Under 21, mentre a livello di club è stato sulle panchine di Brescia, Cesena ed Udinese. Nel suo palmares, oltre alla medaglia di bronzo ad Italia ’90, anche il premio “Seimatore d’oro” e la “Panchina d’oro alla carriera”, oltre a due promozioni dalla B alla A ottenute come calciatore (Vicenza e Brescia).
La sua lunga avventura nel mondo del calcio era terminata nel 2010, quando lasciò l’incarico di Presidente del Settore Tecnico della Figc. Classificato da tanti tra i “signori d’altri tempi”che il calcio ha avuto la fortuna di conoscere ed avere tra le sue fila, Vicini lascia questa terra all’età di 84 anni.
Questa settimana, su tutti i campi d’Italia verrà osservato un minuto di raccoglimento.
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