Dalla giornata di oggi, sono rimbalzate parecchie notizie riguardanti un possibile deferimento per il Siracusa. Mancati pagamenti di stipendi e contributi, per una possibile penalizzazione che va da un minimo di 1 ad un massimo di 4 punti.
Sulla vicenda è intervenuto prontamente il club aretuseo, affidando il proprio punto di vista al massimo dirigente Gaetano Cutrufo.
“La scadenza del 18 dicembre- si legge sulla pagina facebook della società - è stata rispettata nella parte che riguarda gli stipendi. Un ritardo potrebbe essere contestato per quanto riguarda la porzione contributiva dell’impegno, ma i nostri commercialisti sono al lavoro per evitare il deferimento e, fino a quando una decisione non sarà assunta dagli organismi federali, stiamo parlando del nulla. Il catastrofismo, soprattutto di una parte della città che normalmente ignora le sorti della squadra e si fa viva solo in queste circostanze, è assolutamente fuori luogo. Ho sempre detto e ribadisco oggi che fino a quando ci sarò io la parola fallimento non potrà essere associata al Siracusa”.
Il clima creatosi, potrebbe portare Cutrufo a mettere in dubbio il suo futuro come Presidente. “Abbiamo sempre rispettato gli impegni e i nostri tifosi, quelli veri, sanno che lo abbiamo fatto senza avere sostanzialmente alcun sostegno e con grandi sacrifici personali e familiari, a partire, ad esempio, dalla fidejussione personale da 350mila euro. Questo è il momento di dimostrare di essere legati alla società e ai nostri giocatori. Ma sono sempre più scoraggiato e convinto che impegnarsi nel calcio a Siracusa sia del tutto inutile perché interessa solo a poche persone. Per il resto non si fa altro che aspettare uno scivolone. Il Siracusa non fallirà , ma questo non vuol dire che io resti al timone della società . Ho perso tutto l’entusiasmo“.
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