Un solo punto nelle ultime sei partite per la Reggina di Agenore Maurizi, che ormai non vince da quasi due mesi e nell’anticipo del Romeo Menti di Castellammare di Stabia ha incassato la terza sconfitta consecutiva. Gli amaranto, sbiadita copia della squadra ammirata fino alla sfida col Catania, sono passati in breve tempo dall’alta classifica alla zona playout.
Parecchie le analogie con la Reggina dell’anno scorso, che partì fortissimo salvo poi andare completamente in crisi e vivere due mesi da incubo (novembre-dicembre), che portarono Coralli e compagni in piena zona retrocessione. Confrontando la classifica, la compagine dello Stretto ha chiuso il giro di boa con 3 punti in più rispetto alla passata stagione: 18 i punti racimolati quest’anno, 15 in quello precedente. A far riflettere sulla situazione più recente, è tuttavia un ulteriore dato: nemmeno nel suo peggiore periodo, la Reggina 2016/2017 fece così male. L’undici allenato da Zeman infatti, in termini di punti e risultati pagò lo sbandamento collettivo con quattro sconfitte consecutive (Matera, Vibonese, Siracusa e Melfi), seguite da due pareggi (Taranto e Catanzaro). Il peggior trend della passata stagione ha dunque portato due punti in sei gare, ovvero uno in più del campionato in corso.
Numeri che preoccupano e non poco, con la speranza che questa Reggina riesca a ripetere il cammino della precedente, capace di segnalarsi come la quarta forza del torneo per quanto concerne il girone di ritorno, fino a totalizzare il doppio dei punti portati a casa nelle prime diciannove giornate e chiudere a quota 45. Oltre la speranza, numeri e prestazioni alla mano, in questo momento non si può proprio andare…
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