Con la forza di un uragano. Aimo Diana è pronto a guidare la Sicula Leonzio nella risalita verso posizioni di classifica più tranquille. Niente frasi fatte o luoghi comuni, l’ex terzino della Reggina si è presentato in maniera tanto schietta quanto combattiva.
Di seguito, tutti i passaggi più significativi della prima conferenza stampa di Diana nelle vesti di allenatore bianconero.
(fonte dichiarazioni e foto: pagina ufficiale facebook Sicula Leonzio).
POCHE CHIACCHIERE-Una responsabilità importante che ho colto al volo. In un momento così difficile per il calcio, questa è una società a detta di tutti solida, ambiziosa, che ha voglia di fare. Ce ne sono veramente poche in Italia di società così, gli ultimi fatti lo testimoniano. Ho trovato un grande entusiasmo, chiaramente è un momento di difficoltà sul campo, altrimenti non sarei stato chiamato. Mi metto a completa disposizione della società e dei ragazzi, è persino inutile dire che mi impegnerò e darò il massimo, perché quello è scontato. Noi allenatori siamo bravi a dire tante parole come perdita di tempo, ma io non lo voglio fare…
LA GIUSTA CHIAVE-E’ chiaro che sto cercando di conoscere i ragazzi, tanti li conosco e so che hanno un certo curriculum in categoria. Con la società si è parlato anche di qualche ritocco, è chiaro che se si potrà migliorare la squadra, grazie anche alle mie indicazioni, lo si dovrà fare. Ho tre partite per valutare la mia rosa, qualche calciatore ha reso meno di quanto preventivato ed ha l’occasione per mettersi in mostra, sfruttando anche nuovi stimoli e nuovi concetti. Credo che l’impegno a questa squadra non sia mai mancato, anche se quando non arrivano i risultati i calciatori reagiscono in maniera diversa. Sta a me trovare la chiave giusta per entrare nella testa di questi ragazzi.
IL LEADER DELLA SICULA…E’ la terza volta che subentro, le altre volte ho ottenuto buoni risultati anche come empatia. L’anno scorso col Melfi siamo retrocessi, ma quando sono arrivato la situazione era disperata. E’ responsabilità mia trovare l’empatia con i calciatori, così come sarà responsabilità mia qualsiasi cosa succederà sul campo, compreso il rendimento della squadra. Sono io il manico di questa squadra, dovrò esserne anche il leader principale. La squadra ha voglia di rivalsa, ma anche queste sono frasi fatte ed a me non piacciono. Reazione? Ci mancherebbe altro che non reagissero, se una squadra non reagisce vuol dire che non può giocare a calcio, e se un allenatore non trova la chiave giusta vuol dire che non può fare l’allenatore a certi livelli. Io sono molto autocritico verso me stesso, e pretendo il cento per cento dai miei calciatori, i quali devono lavorare al massimo in quelle due ore. Siamo molto fortunati a fare questo lavoro, dobbiamo renderci conto della fortuna che abbiamo e della società che abbiamo. Anche il fatto di dire che suderanno la maglia, mi sembra scontato…
LA SFIDA DEL GRANILLO- Ci aspettano partite toste, a cominciare da Reggio Calabria. Anche la Reggina, come noi, non sta vivendo un buon momento. Loro hanno un percorso diverso, perchè l’allenatore è lì dall’inizio e quindi da parecchio tempo stanno portando avanti una chiara metodologia di gioco. Sarà una partita difficile, noi avremo modo di prepararla al meglio e mi aspetto tanto anche se lavoriamo da due giorni. C’è poco tempo ma dobbiamo amalgamarci. Dopo Reggio avremo un derby, quello col Siracusa, che per i tifosi vorrà dire molto, ma per me deve essere una partita importante come le altre. Siracusa o Sant’Arcangelo non fa differenza, e comunque sia sono abituato a pensare partita per partita. Non ho un sistema di gioco prefissato, lavoro in base alla situazione generale della squadra ed alle indicazioni che mi darà il campo.
INNAMORATO DEL GIRONE C-E’ improponibile pensare che nel calcio non ci si metta cuore e passione, l’emozione sta alla base. I calciatori hanno una vita agiata, fanno lo sport che sognano da bambini, ma comunque hanno anche loro certe problematiche. Io sono un allenatore caratteriale che punta molto sulle motivazioni, se i calciatori saranno ambiziosi come me e questa società allora faremo qualcosa di importante. Il mio atteggiamento è lo stesso da calciatore, anche se i ruoli sono diversi. Mi sono innamorato di questo girone l’anno scorso, ti fa sentire davvero allenatore anche per l’importanza di certe piazze.
DUTTILITA’-Questa squadra è stata costruita per il 4-3-3, ma credo che ci sia la possibilità anche di variare, o dall’inizio o durante la partita. Domenica mancherà Arcidiacono perchè squalificato, ed abbiamo qualche calciatore che deve rientrare dai rispettivi infortuni. Voglio dei giocatori evoluti, che sappiano giocare a tre o a quattro. Ho il mio credo calcistico, ma riguardo quello potrò dare le indicazioni quando costruirò la mia squadra dall’inizio…
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