Amaranto di rabbia: la peggior partita stagionale della Reggina si conclude con una sconfitta che rimette in corsa per la salvezza la squadra, reduce da sette sconfitte consecutive, di Lello Di Napoli. Urge ritrovare la miglior condizione, la zona play-out -in attesa delle partite di Casertana ed Andria- non è mai stata così vicina.
LE SCELTE – Maurizi, privo di Bianchimano e De Francesco, oltre che di Sciamanna e Garufi, manda ancora una volta Di Livio in panchina, schierando Fortunato sulla trequarti a supporto di Sparacello e Tulissi. Mezavilla colma il vuoto lasciato dal capitano amaranto, confermata invece la linea difensiva vista contro il Bisceglie. Nell’Akragas, invece, non c’è lo squalificato Parisi, tridente formato da Moreo, Salvemini e Gjuci, ex della contesa.
SQUILLI – Nel deserto del “De Simone”, atipico teatro della sfida causa indisponibilità dello stadio “Esseneto”, il primo quarto d’ora scivola via, scevro di iniziative offensive degne di nota, nella più classica delle fasi di studio, evidenziando l’importanza della posta in palio per entrambe le formazioni. Poco dopo lo scadere del quindicesimo minuto di gioco, il match si accende: il primo a provarci è Saitta che da posizione favorevole sfiora il goal con un destro dai sedici metri.
Poco dopo, però, è la Reggina ad avere un occasione colossale: Solerio si accentra dalla sinistra, eludendo in serie gli interventi della difesa agrigentina, presentandosi da solo davanti a Vono. L’ex Avellino e Giana Erminio, tuttavia vanifica la propria splendida iniziativa, concludendo addosso all’estremo difensore locale. Sulla ribattuta si fionda Tulissi che, però, mastica il facile tap-in, consentendo all’ex Livorno di bloccare la sfera.
SOLLIEVO E RIMPIANTO – La Reggina non riesce a dare seguito all’importante palla goal creata, evidenziando invece il peso specifico degli assenti Bianchimano e De Francesco nell’economia del gioco amaranto. Esempio concreto, infatti, è l’errore da matita blu in fase di impostazione di Pasqualoni, che apre la strada ad un nuovo tentativo di Saitta che, comunque, evita ancora una volta di punire Cucchietti.
Nel momento migliore dell’Akragas, vicino al goal con Moreo prima e Bramati poi, Sparacello va ad un passo dal vantaggio reggino: il numero venticinque, al pari di quanto fatto da Solerio poco prima, lavora benissimo un pallone sulla fascia destra, saltando Russo ed involandosi verso Vono: la conclusione dell’ex Trapani, provvidenzialmente sfiorata dall’ex Trapani, finisce sul palo, negando la prima gioia in campionato alla punta siciliana. Neanche sessanta secondi dopo è Porcino, capitano di giornata, ad andare ad soffio dalla marcatura, con un bolide dai venticinque metri. Si chiude, dunque, senza reti la prima frazione.
ORRORE E PAURA – Archiviati i primi quarantacinque minuti di gioco avari di reti ma ricchi di occasioni sciupate, la ripresa vede replicare il leitmotiv visto in avvio di gara: squadre attente e concentrate, poco propense – almeno inizialmente – a scoprirsi. È un episodio, allora, a rompere gli equilibri: Laezza buca incredibilmente l’intervento su un lancio alquanto innocuo dalle retrovie, spianando la strada a Salvemini: nel tête-à-tête con Cucchietti l’attaccante agrigentino non sbaglia, siglando il pesantissimo vantaggio per l’Akragas.
Maurizi corre istantaneamente ai ripari, mandano in campo Lorenzo Di Livio. A far posto al canterano romanista è Solerio, fino a quel momento uno dei migliori in campo, con Porcino che retrocede sulla linea difensiva, ad agire da terzino sinistro. Qualche minuto dopo, invece, richiamato in panchina anche un alquanto evanescente Tulissi per far spazio a Silenzi, con una Reggina ampiamente sbilanciata nell’estremo tentativo di recuperare il risultato.
ARMA BIANCA – La voglia amaranto di riequilibrare la contesta, tuttavia, cozza con la disperazione di un Akragas asserragliato a difesa di una potenziale vittoria fondamentale. Sono proprio i ragazzi di Di Napoli, al contrario, a sfiorare il raddoppio, approfittando dello sbilanciamento tattico a cui Maurizi ha sottoposto i suoi ragazzi dopo la marcatura di Salvemini: proprio lo stesso ex Ternana sbatte su Cucchietti, bravo in extremis a negargli la doppietta personale.
La girandola di cambi finale, con gli ingressi di Tazza e Bezziccheri, serve a poco, con gli amaranto incapaci anche solo di concludere verso la porta difesa da Vono. A gioire, dopo sette sconfitte consecutive e nonostante l’espulsione finale di Mileto, al novantacinquesimo, è l’Akragas. (m.o.)
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