Non ha lasciato un segno profondo nei cuori dei tifosi amaranto, ma quando è stato chiamato in causa, Andrea Tripicchio, ci ha sempre messo l’anima. Undici presenze con la Reggina versione 2016/17, di cui sei da titolare. Due i gol realizzati, a sei mesi di distanza l’uno dall’altro. Sabato ritroverà i calabresi, ma da avversario. Otto gettoni collezionati sin qui con la Casertana, tutti a partita in corso. Non è forse l’inizio migliore che si aspettava, ma a Reggio di certo non cominciò meglio.
Incolpevolmente non pervenuto nei primi tre mesi in riva allo Stretto, il primo gol tra i professionisti lo segna contro il Taranto alla prima da titolare ed il Granillo, uno stadio dal palato fine, non può che applaudire un gesto tecnico e balistico di rara bellezza. Da lì in poi mister Zeman, che non lo aveva mai praticamente chiamato in causa, gli accorda fiducia. La scelta del boemo non sortisce gli effetti sperati, a febbraio Tripicchio torna a sedersi “scomodamente” in panchina. Il campo non lo vedrà più, nemmeno da subentrante, pagando oltremodo il cambio modulo.
Nella festa con la Paganese c’è spazio anche per lui. Andrea prima confeziona l’assist del pari per Maesano e poi chiude i giochi con il gol del definitivo 4-3. Per congedarsi da un’esperienza dalla quale forse si aspettava di più e dalla quale anche noi, forse, ci aspettavamo di più…
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