Roberto Insigne è on fire. In riva allo Stretto lo ricorderemo sicuramente per la cavalcata nell’andata play-out del derby con il Messina, che è valsa il gol della vittoria e un piccolo posto nella storia della rivalità più sentita da queste parti. A Parma, invece, quel nome iniziano a sentirlo con una certa frequenza. Perchè? Tre reti nelle ultime tre partite. Lui segna, i ducali volano al secondo posto.
Le sue qualità non erano di certo passate inosservate, giacchè il fratello del più famoso Lorenzo si era guadagnato la chiamata dell’Avellino, ambizioso club di Serie B. Trentatrè apparizioni condite da cinque marcature, prima di far ritorno alla base. Napoli è casa sua, un sogno che forse un giorno potrà realizzarsi, ricongiungendosi con un compagno speciale, di sangue. Sosta di sei mesi a Castelvolturno, giusto il tempo di godersi l’esordio in maglia azzurra. Roberto, a gennaio, arriva in un Latina in piena crisi societaria. A fine anno sarà retrocessione, ma alla porta dei partenopei stavolta bussa il Parma.
Un avvio poco felice, prima dell’improvvisa esplosione. Entella, Foggia, Avellino le vittime in ordine cronologico. Insigne e compagni raggiungono il secondo posto, a pari merito con Empoli e Frosinone. Vogliamo ammettere che parte del merito sia anche di quello “scugnizzo” che ha piegato il Messina due anni fa?
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