Cosa funziona…
1-FABI COME IL BUON VINO, PIÙ INVECCHIA PIÙ È BUONO.
Il capitano sembra aver messo da parte i tanti piccoli problemi fisici che spesso hanno disturbato la sua carriera ed ora brilla di luce propria.
Doppia doppia (11 punti e 11 rimbalzi) nell’ultima sfida in casa contro Roma, top scorer nelle ultime due trasferte (Casale e Cagliari) Fabi si sta caricando la squadra sulle spalle e permetterà alla Viola di poter contare su un “americano” in più.
Stiamo parlando di altre due conferme di importanza capitale in riva allo Stretto.
Il play Caroti, apparso sottotono nelle prime due giornate, sembra finalmente ritrovato. La Viola lo coccola e se lo terrà stretto fino al 2019 (prolungamento di contratto arrivato scorsa settimana). Rapidità , visione di gioco e doppia cifra spesso e volentieri garantita, sono tre fra i principi punti di forza dell’ex giocatore di Cecina. Difficile trovar di meglio a quell’età in giro per l’Italia.
Impossibile non citare inoltre il suo amico dentro e fuori dal campo Riccardo Rossato.
Difensore puro, mai arrendevole e costante per tutti i 40 minuti, la guardia veneziana ex Assigeco Piacenza è il classico giocatore che ogni coach vorrebbe allenare. La Metextra avrà a disposizione un sesto uomo di lusso !
Cosa non funziona…
Il tallone d’achille in casa Metextra è, allo stato attuale, senza dubbio rappresentato dal pacchetto lunghi.
A.J. Pacher a parte, il duo Benvenuti-Baldassarre è quello che sta convincendo meno all’interno del roster.
Ma, mentre per quanto concerne il centro toscano, che come ruolo ha quello di far rifiatare Pacher e non c’erano dunque mai state grosse aspettative sul suo contributo, quello che sta mancando come il pane ai reggini è l’ala forte titolare, ruolo occupato alla vigilia dell’inizio del campionato da Patrick Baldassarre. Il cestista italo-svizzero è lontano anni luce dal super giocatore ammirato lo scorso anno in riva allo Stretto. L’ex lungo della Givova Scafati non ha ancora completamente recuperato dal bruttissimo infortunio al legamento crociato che lo ha tenuto out tutta l’estate e sta viaggiando con l’incredibile media di 2.5 punti a partita, ovvero poco più di un canestro a settimana, davanti solo al debuttante Agbogan fra i suoi compagni (1.8 punti a partita). Seppur la grinta e l’intensità difensiva è sempre garantita dal buon Patrick, ci si aspetta sicuramente molto di più dall’altro lato del campo, dove le mani sono ancora freddissime (4/22 da due e 0/9 da tre complessivamente in queste prime cinque giornate). Ci mettiamo nei suoi panni. Il ragazzo non è al meglio e va aspettato, ma l’innesto di un quarto lungo servirebbe e come alla Viola, proprio per permettere a Patrick di recuperare con più serenità e senza troppe pressioni.
2-LA ROTTURA FRA CURVA E SOCIETÀ
È durato per un quarto di gioco il silenzio della curva Massimo Rappoccio nella gara d’esordio al PalaCalafiore contro la Virtus Roma. Passano due settimane, la Viola riceve Rieti e il silenzio raddoppia. Non un quarto, bensì due. Non 10, ma 20 minuti.
Lo sciopero del tifo a Reggio Calabria dunque continua e addirittura i Total Kaos sostengono che la società abbia affermato di poter fare a meno del loro sostegno.
Non esiste società che possa fare a meno del suo pubblico, della sua curva, della sua gente. In qualsiasi sport, nel basket forse ancor di più, il tifo è un fattore fondamentale che può solo aiutare coloro che scendono in campo. Non se ne può fare a meno !
Simone Bellantone
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