Ricordate quel pulcino un po’ sgraziato, con la maglia numero 20 sulle spalle e che nella prima parte della sua avventura in riva allo Stretto finiva, spesso e volentieri, sul banco degli imputati per la scarsa incisività sotto porta? Il suo utilizzo era scandito dal fragore di una sconfitta e dalla necessità di cambiare.
Così nasce la storia di Andrea Bianchimano da Carate Brianza in riva allo Stretto. 1390′ giocati nella prima stagione a Reggio, per un totale di 29 apparizioni e 4 marcature. Troppo spesso oscurato dalla personalità e dal valore tecnico di Claudio Coralli, quel ragazzone ha dovuto incassare in silenzio prima di spiccare il volo. Tante le critiche piovute su di lui nei mesi in cui la Reggina non navigava di certo in buone acque, annaspando in piena zona play-out. Il classe ’96 non ha mai smesso di crederci, lavorando giorno dopo giorno per migliorare sempre di più e mettere in difficoltà mister Zeman nelle scelte. Ed ecco la svolta, con il cambio da 4-3-3 a 3-5-2 e l’attaccante scuola Milan che diventa la fedele spalla dell’allora capitano amaranto.
Coralli segnava e a Bianchimano veniva affidato il lavoro sporco, quello della seconda punta. Più oneri che onori, ma ad Andrea ciò che più interessava era giocare. E dimostrare chi fosse. La sua prima stagione si conclude con un discreto bottino, tant’è che in estate sul classe ’96 piomba il Cittadella, da sempre attento alla valorizzazione dei giovani “sconosciuti”. La Reggina e il responsabile dell’area tecnica, Salvatore Basile, resistono alle avances della squadra veneta, ribadendo allo stesso attaccante la totale centralità nel progetto amaranto. Il braccio di ferro si protrae per quale settimana, Andrea, in evidente ritardo di preparazione, salterà la prima gara contro il Rende.
La settimana dopo al Granillo c’è aria di derby. Arriva il Catanzaro di mister Erra, forte della vittoria all’esordio e voglioso di riscattare la sconfitta di Coppa. Mister Maurizi decide di schierare Bianchimano dal primo minuto, lui lo ripaga con il gol del parziale vantaggio e una prestazione di cuore e sacrificio. Sembra l’alba di un nuovo giorno, ma torna il buio nell’avventura di Andrea. Un infortunio lo mette ko nella settimana successiva alla gara con i giallorossi e l’attaccante dovrà saltare ben sei partite. Non è un caso che le uniche tre sconfitte del buon avvio amaranto giungano in sua assenza: Rende (alla prima), Cosenza e Trapani. In fondo al tunnel sembra rivedersi la luce. Contro l’Andria Bianchimano torna titolare.
Gol del vantaggio reggino e altra prestazione di spessore, De Francesco e compagni rialzano la testa dopo una settimana davvero difficile in termini di risultati. E’ l’ora di trovare continuità : Monopoli è il crocevia della stagione amaranto, la cosiddetta prova del nove. Arriva un pari di carattere, Bianchimano vedrà infrangersi le sue velleità su una traversa che grida ancora vendetta. Il risultato rimanda il giudizio a sette giorni più tardi, quando al Granillo arriverà il Catania di Lucarelli.
Gli etnei partono con i favori del pronostico e le stigmate di corazzata del campionato. L’avvio di gara non lascia presagire nulla di buono, ma un lampo amaranto si insinua nel cielo grigio di una fresca serata di ottobre. De Francesco cerca e trova Bianchimano con un lob di rara precisione, il classe ’96 con uno stop direzionato manda al bar il diretto avversario ed incrocia sul primo palo, non lasciando scampo al portiere avversario.
Il Catania sembra averne di più, Curiale pareggia i conti e Cucchietti viene innalzato a Santo protettore della porta amaranto. La Reggina soffre con umiltà e viene premiata nel finale. Il cronometro dell’arbitro segna il minuto 94 quando Bianchimano coglie l’invito a nozze di Tulissi e trafigge Pisseri. Viene giù lo stadio, la Reggina si regala una notte da sogno.
Maurizi e Basile ci avevano visto lungo. Da prima punta, in un sistema di gioco che esalta le sue qualità (attacco a 2), il brianzolo si sta togliendo grandi soddisfazioni. Lotta e sgomita, facendo a sportellate con gli avversari di turno, si sacrifica in profondi ripiegamenti difensivi, fa respirare i suoi nei momenti di maggiore pressione e soprattutto segna. Quel pulcino un po’ sgraziato si è trasformato in un cigno. Andrea Bianchimano si prende la Reggina ed il cuore dei tifosi…
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